Un confine incerto

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di Isabella Sandri
con Cosmina Stratan, Moise Curia, Anna Malfatti, Valeria Golino, Salvatore Cantalupo
genere: thriller – durata: 113 minuti – Italia, Germania 2019

Un confine incerto affronta il tema della pedo-pornografia con la consapevolezza che nessun confine potrà proteggerci.

In un camper parcheggiato nella Foresta Nera vive una strana coppia: un ragazzo, Richi, e una bambina chiamata “Sputo”. A Roma, l’agente della Polizia Postale Milia Demez indaga su una rete di pedofili. Per farlo, ogni giorno cataloga foto e video dal web: si sente sempre in ritardo, impotente e “fuori sincrono” di fronte ai crimini a cui assiste senza poter intervenire. Analizzando l’ennesimo filmato, scopre l’identità di una bambina: è Magdalena Senoner, scomparsa qualche tempo prima in Sud Tirolo. Le immagini, però, viaggiano senza confini, difficile capire da dove arrivino. Anche il mondo dei protagonisti fluttua tra Paesi e lingue diverse. Milia sarà in grado di decifrare la scomparsa assurda di quella bambina grazie a una lingua poco parlata, ma che lei conosce bene, il Ladino.


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APPROFONDIMENTO
Tonino De Pace per Sentieri Selvaggi

Il film di Isabella Sandri non si serve di metafore, simbolismi o altre forme retoriche della narrazione. Il suo è un narrare piano, preciso, puntuale, inappuntabile, con un racconto che procede con i minimi sobbalzi e colpi di scena che ben si assimilano all’interno dell’impianto generale del film.

Un confine incerto decide di affrontare un tema scabroso e sempre pericoloso come la pedofilia e decide di farlo intersecando l’internazionalità del crimine, come effetto collaterale di una globalizzazione più generale che assorbe nel suo infinito disegno anche quello della criminalità della rete, innanzitutto, ma che ha anche allargato i confini rispetto agli effetti di una criminalità più classica e sempre in attività; ma lo ha fatto anche incrociando una certa positiva confusione di lingue e territori che vanno dal ladino al rumeno e dal tedesco all’italiano declinato, nel film, nelle varie inflessioni, tante quanti sono i personaggi sia di primo, sia di secondo piano.

La piccola Magdalena, vittima di un balordo, pedofilo e ubriacone e preda di personaggi oscuri che trafficano nel web, il luogo senza confini per antonomasia, è stata rapita in cima ad una collina dove i genitori lavorano come contadini. Il confine incerto diventa quindi proprio questa, l’incertezza dalla quale ci si sente circondati, con la consapevolezza che nessun confine potrà proteggerci e che, anzi, il male, sembra poterci aggredire là dove nessuno si aspetta, a dispetto di ogni barriera, anche nel luogo più remoto e dimenticato, là dove anche i linguaggi e le lingue devono essere decifrate e dove sembra impossibile che il male possa avere profitto su di noi.