16.00 e 17.45 Rifkin’s Festival / 19.30 The Human Voice / 20.30 Sulla infinitezza

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Lunedì 31 maggio


/ CINEMA ore 16.00 e 17.45

RIFKIN’S FESTIVAL

di Woody Allen
con Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel, Christoph Waltz, Elena Anaya, Sergi López
genere: commedia – durata: 92 minuti – produzione: Francia 2020

Tra sogni cinefili e ipocondrie reali. Il ritorno di Woody Allen è una riflessione su esistenza, amore e potere trasformativo del cinema.

Mort Rifkin è un ex professore e un fanatico di cinema sposato con Sue, addetta stampa di cinema. Il loro viaggio al Festival del cinema di San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di Sue con il giovane regista suo cliente Philippe oltrepassi la sfera professionale. Il viaggio è però per Mort anche un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo e per riflettere profondamente. Osservando la propria vita attraverso il prisma dei grandi capolavori cinematografici a cui è legato, Mort scopre una rinnovata speranza per il futuro.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 8,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00

 

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(senza nessun sovrapprezzo)

 

APPROFONDIMENTO
Valerio Sammarco per cinematografo.it

Tra banalità assortite (l’esaltazione mediatica di un regista che fa film “contro la guerra”), cocktail insopportabili e quant’altro, Rifkin – dai gusti personali che spesso fanno sì che le persone si allontanino da lui – incomincia a sovrapporre alla realtà circostante situazioni oniriche che ricreano, di volta in volta, alcune delle sequenze dei capolavori che hanno segnato la sua esistenza. Da Quarto potere a Fino all’ultimo respiro, da Jules e Jim a L’angelo sterminatore, passando per Fellini e Bergman (Persona e Il settimo sigillo): è qui che il nostalgico divertissement di Allen trova la splendida sponda formale e in b/n nel lavoro di Vittorio Storaro (ancora una volta al suo fianco come direttore della fotografia), capace di trasformare di volta in volta i “film nel film” a seconda del contesto narrativo ed emotivo della vicenda. Rifkin sembra rinascere, il film paga un leggero dazio programmatico ma l’impianto generale non ne risente, anche grazie alla notevole verve dei suoi interpreti e dei dialoghi che ne caratterizzano ogni frammento. In ballo, come sempre del resto, c’è la riflessione esistenziale e amorosa di un uomo che, avanti con gli anni, finisce per scoprire una rinnovata speranza per il futuro. Anche grazie, soprattutto, all’irresistibile ultimo sogno-visione, quello in riva al mare con Christoph Waltz ad interpretare la Morte con scacchiera di bergmaniana memoria declinata però in chiave ancor più surreale e ironica. Perché sì, il potere trasformativo del cinema è ancora in grado di cambiare i film. E cambiarci la vita.

 


/ CINEMA ore 19.30

THE HUMAN VOICE

di Pedro Almodóvar
con Tilda Swinton, Agustín Almodóvar, Miguel Almodóvar, Pablo Almodóvar, Diego Pajuelo
genere: drammatico – durata: 30 minuti – produzione: Stati Uniti, Spagna 2020

Tilda Swinton, il telefono, un’ascia e il tempo che passa. La lezione di cinema di Almodovar

Almodóvar riadatta alla sua maniera il celebre monologo di Jean Cocteau “La voce umana”.
Una donna sta aspettando che l’ex amante passi a ritirare le valigie che lei ha preparato per lui. L’amore è finito, resta solo il tempo dell’attesa. Con lei c’è un cane, anche lui abbandonato e in attesa del suo padrone. Esce di casa solo per comprare un’ascia e una tanica di benzina. A casa si veste elegante, si trucca e attende una telefonata che non arriva. Col tempo, la disperazione prende il sopravvento.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 4,00

 

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APPROFONDIMENTO
Simone Emiliani per Sentieri Selvaggi

Ha ispirato Rossellini in l’episodio L’amore con Anna Magnani ma anche Madonna con il suo brano I Want You. È un testo sulla performance dell’attore, sui fantasmi e sui desideri del cinema. Probabilmente Jean Cocteau ha spesso attraversato, anche se in disparte, il cinema di Almodóvar. Perché questa opera teatrale del 1930 è ancora attualissima per dare forma alle illusioni e alle visioni, le stesse di cui si alimenta l’opera del cineasta spagnolo, anche nel suo recente Dolor y gloria.
The Human Voice è insieme un mix esplosivo e un esercizio di stile. Nei suoi 30 minuti di durata, viene rivestito dal suo look soprattutto negli inconfondibili interni: pareti e oggetti colorati, il quadro, il letto verde, il vestito rosso della protagonista. Contemporaneamente entra in scena Tilda Swinton. La libertà del testo di Cocteau è quello di dare l’illusione che quelle parole siano nella testa della protagonista prima che nel testo. Un cinema quindi estremamente personalizzato da regista e attrice. Ma i due mondi si incontrano? Quali prevalgono? Oppure Cocteau è diventato solo l’occasione di un saggio individuale? Il risultato è alla fine affascinante e disturbante.

 


/ CINEMA ore 20.30

SULLA INFINITEZZA

di Roy Andersson
con Lesley Leichtweis Bernardi, Ania Nova, Martin Serner
genere: drammatico – durata: 90 minuti – produzione: Svezia 2019

“Sulla infinitezza” è un caleidoscopio di tutto ciò che è umano, una storia infinita sulla vulnerabilità dell’esistenza.
Leone d’Argento – Miglior Regia Mostra del Cinema di Venezia 2019

Una sovrapposizione poetica di quadri che catturano momenti di vita. Alcuni dei personaggi ritratti sono Adolf Hitler, una direttrice marketing, una donna che ama lo champagne e un prete. La narrazione è guidata dalla voce calda di una donna, una sorta di Scheherazade (delle Mille e una notte) che racconta la storia dell’umanità e invita gli spettatori a riflettere sulla preziosità e la bellezza della nostra esistenza.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 8,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00

 

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APPROFONDIMENTO
Tonino De Pace per Sentieriselvaggi

Andersson mette in scena la sua personale visione della vita con le sue banalità e i suoi momenti insignificanti che però meritano di essere ricordati o forse non lo meritano, ma vanno ricordati lo stesso per una specie di romanticismo del quotidiano. Una voce fuori campo ci accompagna in questo infinito viaggio dentro una semplice umanità, è la voce di una donna, onnipresente e onnisciente che inizia ogni suo breve racconto con le parole Ho visto un uomo…. E’ una testimone che ha sempre vissuto, o forse è una specie di coscienza collettiva o come suggerisce qualcuno una nuova Sherazade che anima le nostre notti con l’intermezzo di questi racconti. Andersson procede con i suoi tableau vivant e con la sua fotografia iperrealista nel virato seppia, continua a riflettere sulla bellezza dell’esistenza e per farlo, ha bisogno di evidenziare la parte meno bella della vita, la parte peggiore. I miti greci gli hanno ispirato le scene e il film è una specie di infinita cornucopia dalla altrettanto illimitata inesauribilità. Veglia e sogno in una realtà aumentata che nulla ha di reale, ma poco di irreale, è la terza dimensione del regista svedese, quella in cui egli sembra vivere e guardare distaccato e scettico l’agitarsi del mondo.