Bill Viola – The road to St. Paul’s

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di Gerald Fox
con Bill Viola
genere: documentario – durata: 91 minuti – Gran Bretagna 2017

L’arte di Bill Viola ci interroga sul nostro ruolo nel mondo e sul destino a cui siamo chiamati.

A sei anni, Bill Viola ha rischiato di affogare: non è un caso se il più grande videoartista dei nostri giorni ha sviluppato la sua carriera in una costante ricerca incentrata sul crinale tra la vita e la morte. Dal 2014 nella Cattedrale di St. Paul a Londra troneggiano due sue grandi opere, moderne pale d’altare che illustrano l’una la Madonna e l’altra quattro martiri, uno per ogni elemento: aria, acqua, terra e fuoco. Il racconto della loro concezione, costruzione, installazione, è un percorso più che decennale di introspezione e creazione compiuto da Bill insieme alla sua compagna di vita e di lavoro Kira. Il risultato sono immagini universali, che emozionano e fanno riflettere sulla nascita, la morte, l’amore, il sacrificio.


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APPROFONDIMENTO
Rossella Farinotti per MyMovies.it

Il richiamo alla nostra storia dell’arte, all’estetica rinascimentale, è chiaro e tangibile: Viola si ispira molto all’Italia – ha vissuto a Firenze negli anni ’70, ed è lì che ha potuto assorbire dal vivo la pittura di Pontormo, di Paolo Uccello e degli altri “grandi” maestri – tanto da realizzare parte delle sue video installazioni all’interno di chiese nel nostro paese, o istituzioni museali, e a utilizzare attori italiani per la resa di alcuni soggetti, come la Madonna – interpretata da Alessia Patregnani.

È un percorso predestinato quello di Bill Viola per giungere alla Cattedrale di San Paul nel 2014. Si tratta di un viaggio sviluppato in tappe, e ognuna di queste è rappresentata da un video. Le installazioni di Viola sono evocative e teatrali: il pubblico è colpito dalla presenza, quasi fisica, di attori immedesimati in quelle tematiche esistenziali necessarie per l’autore. La vita, la morte, la rinascita, la resurrezione; il corpo, la vecchiaia, i quattro elementi; la fede che, unita all’intensità dell’immagine visiva e alle sofisticate tecnologie utilizzate, diventa tangibile. Anche la tecnica in slow motion per enfatizzare i gesti umani sono ormai un timbro di riconoscibilità dell’autore, apprezzato da un vasto pubblico internazionale e da professionisti del mondo dell’arte e del cinema. Non c’è bisogno di rendere complesso un percorso di un artista visivo che racconta con chiarezza la sua ricerca, tangibile in ogni produzione realizzata. Quando l’arte incontra il grande pubblico, bastano le immagini d’impatto e un buon racconto. Come avviene in questo caso.