19.00 Timbuktu / 21.00 Scusate se esisto!

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Mercoledì 1 Aprile


/ CINEMA ore 19.00

Timbuktu

Di Abderrahmane Sissako
Con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi
Titolo originale Le chagrin des oiseaux
Drammatico, durata 97 min. – Francia, Mauritania 2014

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. Presentato con successo in Concorso all’ultimo Festival di Cannes 2014, ha avuto l’onore di entrare nella cinquina per Miglior Film Straniero alla 87esima edizione degli Oscar in arrivo il prossimo 22 febbraio.

Se era già bello prima… ora Timbuktu sembra proprio il film del presente storico che stiamo vivendo. È ovvio che il pensiero andrà al califfato di Abu Bakr al-Baghdadi (ISIS) quando uscirete da questa storia bellissima sulla tolleranza religiosa di un Islam pacifico in contrasto con il fanatismo di fondamentalisti che nel film del regista proveniente dalla Mauritania Abderrahmane Sissako occupano fin dalla prima immagine la città di Timbuktu nel nord del Mali, in piena Africa Occidentale poco a sud dell’Algeria.

Nella realtà Timbuktu è stata liberata dai fondamentalisti nel 2013 grazie all’intervento del governo francese. Il film racconta di un tempo sospeso in cui questo gruppo di occupanti anche piuttosto maldestri e divisi tra loro (divertente la figura di quello incapace di rispettare i dogmi ed interessato molto di più al sesso di quello che vorrebbe far credere), sono pronti a prendere il controllo di una comunità pacifica divisa tra la totale indifferenza nei loro confronti e una sempre più evidente esasperazione per via di regole sempre più assurde da seguire (una donna protesterà per l’obbligo di mettersi dei guanti che a suo dire le impedirebbero di fare bene il suo lavoro).

Non lontani dalla città vivono il pastore Kidane con sua moglie Satima e la figlia Toya. Riusciranno a rimanere separati da quel fanatismo religioso sempre più invadente oppure anche loro avranno a che fare con quel gruppo di jihadisti a metà strada tra l’armata Brancaleone e la più spietata cellula jihadista (sono pronti a discutere per ore con l’Iman del luogo convinti che il Corano sia dalla loro parte). Nel frattempo… Kidane, Satima e Toya vivono sempre più nascosti nella loro oasi fuori dal tempo, tra chiacchiere, bevute, giochi e atti di generosità. Kidane stima il piccolo guardiano di buoi Issan al punto da volergli donare parte del suo bestiame.

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. C’è un’angoscia che cresce costante. Un senso della tragedia imminente. Eppure, il regista è bravissimo a inquadrare le crepe di umanità e buon senso anche tra i jihadisti apparentemente più duri e puri.
In edizione italiana il film sarà doppiato per tutte le parti in lingua bambara e berbero (il linguaggio degli autoctoni del Mali) mentre la parlata degli jihadisti (ovviamente l’arabo) manterrà l’originale con i sottotitoli in italiano.
Francesco Alò
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 21.00
Rassegna CIAK SUL LAVORO
Al via la nuova edizione di CIAK SUL LAVORO, rassegna cinematografica che affronta i temi della precarietà, l’emergenza e la crisi socio economica che investono il nostro Paese. Organizzata dalla Cgil (Filcams Firenze e Filcams Toscana) e Associazione Anémic, in collaborazione con Spazio Alfieri e Fondazione Sistema Toscana, CIAK SUL LAVORO 2015 presenta cinque titoli dell’ultima stagione che, con varie modalità e su vari registri (comico, leggero, impegnato, drammatico), hanno dialogato con la contemporaneità e i mille disagi (esistenziali, professionali, pubblici e privati) che giorno dopo giorno l’attraversano.
Tutti i film sono accompagnati e presentati dai rispettivi autori

Scusate se esisto!

Di Riccardo Milani
Con Paola Cortellesi, Raoul Bova, Lunetta Savino, Corrado Fortuna, Ennio Fantastichini, Stefania Rocca, Marco Bocci, Cesare Bocci
Italia 2014 – col. – 105 min.

Serena Bruno, la protagonista, è una sana ragazza di provincia. Proviene da un piccolo paese d’Abruzzo. Ma si è fatta strada.
Laureata in architettura cum laude, parla diverse lingue, ha un master, lavora a Londra, dove il (suo) talento è riconosciuto e apprezzato. Londra è Londra ma l’Italia è un’altra cosa. La nostalgia, l’aria di casa, anche se a Londra la nebbia non c’è più da tempo, hanno la meglio. Del resto un architetto brillante come lei e con tutte le credenziali in bacheca non può non pensare positivo. Sappiamo come vanno le cose qui da noi quanto a “mercato del lavoro”. Fra fuga di cervelli, crisi, emergenze, disoccupazione giovanile, aziende che chiudono e jobs act che aprono. Il palcoscenico che attende Serena è un balletto degli equivoci.

Una commedia di travisamenti e travestimenti. Perché, come dice Milani, “bisogna sempre fingere di essere qualcun altro o nascondere qualcosa di se stessi per poter raggiungere i propri obiettivi”.
Che per Serena nel Belpaese giocano terribilmente al ribasso: arredatrice presso il “Paradiso della cameretta”, designer di cappelle funerarie per ricchi cafoni e cameriera in un ristorante di lusso. Che poi diventa galeotto e cinghia di trasmissione per il “gioco dell’amore e del caso”. L’equivoco insiste, cambia pelle, si moltiplica e deborda con esilarante tempismo da comica del muto. E d’un tratto ci fa scoprire il Corviale. Che diventa alla fine il vero protagonista. Il “serpentone” come lo chiamano a Roma, il gigantesco edificio di un kilometro per nove piani e 1200 appartamenti, un corpo in cemento armato diviso in due sezioni parallele fra loro interagenti, nato all’inizio degli anni 70 come alternativa residenziale sulla via Portuense, su progetto dell’architetto Marco Fiorentino, suggestiva ipotesi di “città autogarantita e autosufficiente”, come spesso in Italia rimasta incompiuta, presto entrata in crisi e destinata a sconfessare la sua portata rivoluzionaria (nell’83 fece da irridente fondale a Sfrattato cerca casa di Pier Francesco Pingitore con Pippo Franco).
Così il bello di Scusate se esisto!, una trama ondulata, ricca e spumeggiante, tutto un incalzare di fatti e misfatti (esemplare il pollaio studio dell’architetto padre padrone Fantastichini, le sue facce, i suoi rituali, le sue battute, il suo insostenibile maschilismo e feudale baronismo) dai rapporti personali vira sulle mani sulla città: gli spazi urbani riqualificano i sentimenti, li riciclano, li fanno maturare. Non si fanno quasi mai film sull’architettura (salvo autoreferenziali documentari) come maestra di vita. Milani ci prova e vince la scommessa.
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Ingresso
Posto unico € 3.00
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Mercoledì 15 Aprile • Buoni a nulla
Lunedì 27 Aprile • Il venditore di medicine
Mercoledì 29 Aprile • La città ideale
Martedì 5 Maggio • I nostri ragazzi