17.30 L’altro volto della speranza / 19.30 The Circle / 21.30 Le ultime cose

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Mercoledì 10 Maggio


/ CINEMA ore 17.30

L’altro volto della speranza

Di Aki Kaurismäki
Con Sherwan Haji, Sakari Kuosmanen, Ilkka Koivula,  Janne Hyytiäinen, Nuppu Koivu
Genere Drammatico – Finlandia, 2017, durata 98 minuti

 “Io gioco. O muoio. Non gioca mai chi ha paura”. Il senso de L’altro volto della speranza sembra racchiuso in questo verso di una delle canzoni dell’ultimo film di Aki Kaurismaki (premiato per la miglior regia al Festival di Berlino). Il regista finlandese ripropone il tema dell’immigrazione, già affrontato nel precedente Miracolo a Le Havre.
Khaled è un rifugiato siriano che ha raggiunto Helsinki dove ha presentato una domanda di asilo che non ha molte prospettive di ottenimento. Wilkström è un commesso viaggiatore che vende cravatte e camicie da uomo il quale decide di lasciare la moglie e, vincendo al gioco, rileva un ristorante in periferia. I due si incontreranno e Khaled riceverà aiuto da Wilkström ricambiando il favore. Nella società che li circonda non mancano però i rappresentanti del razzismo più becero.
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“L’altro volto della speranza non è il solito comizio sentimentale”, articolo di Goffredo Fofi di Internazionale
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Ingresso
Intero € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) € 6,00
Ridotto studenti universitari (dalle ore 22.00) € 5,00

 

Dalle 19.00 alle 21.00
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con le specialità preparate dai nostri ragazzi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 19.30

The Circle

Di James Ponsoldt
Con Emma Watson, Tom Hanks, John Boyega, Karen Gillan, Ellar Coltrane, Patton Oswalt
Thriller – USA, Emirati Arabi Uniti, 2017, durata 110 minuti

Un cast di serie A (Emma Watson, Tom Hanks) per un film che sfiora temi di grande attualità e si interroga sul valore aggiunto della tecnologia.
Mae Holland è figlia unica in una famiglia di condizioni economiche modeste. Suo padre è affetto da sclerosi multipla e non può permettersi le cure costose che gli sarebbero necessarie. Mae lavora presso un call center ed è rassegnata a un’odissea di precarietà e invisibilità sociale. A sorpresa, la sua amica Annie riesce invece ad assicurarle un colloquio con l’azienda futuribile per la quale lavora, The Circle, che assume cento nuovi dipendenti alla volta. E Mae supera il colloquio, entrando in un universo parallelo che supera ogni sua immaginazione: un campus popolato da migliaia di giovani che lavorano insieme e frequentano le attività ludiche e sportive incessantemente organizzate dai due direttori dell’azienda, Eamon Bailey e Patton Oswald.
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Ingresso
Intero € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) € 6,00
Ridotto studenti universitari (dalle ore 22.00) € 5,00


/ CINEMA ore 21.30
CIAK SUL LAVORO, rassegna a cura di Associazione Anémic
Organizzazione e redazione: Gianna Bandini, Marco Pesci, Gabriele Rizza, Alessandra Sarri

Le ultime cose

Sarà presente la regista Irene Dionisio
In collaborazione con La Rete degli Spettatori
Regia e sceneggiatura: Irene Dionisio
Fotografia: Caroline Champetier
Musica: Matteo Marini, Gabriele Concas, Peter Anthony Truffa
Interpreti: Fabrizio Falco, Roberto De Francesco, Alfonso Santagata, Salvatore Cantalupo, Anna Ferruzzo, Christina Rosamilia, Nicole De Leo, Margherita Coldesina, Matteo Polidoro
Italia 2016; col.; 90 min.

Torino oggi. Metropoli? Non tanto. Certo una grande città europea, forse più defilata di altre consorelle, che con la fine della Fiat, centralità assorbente, polmone e propulsore, ha subito profonde e irrisolte trasformazioni. Sbocciano paesaggi urbani e panoramiche esistenziali a forte impatto socio economico. Periferie, immigrazione, disoccupazione, degrado, crisi e marginalità contraffacciano una vivacità e una raffica di iniziative, festival, rassegne, manifestazioni (Salone del Libro, Museo e Festival del Cinema, Museo egizio, Castello di Rivoli arte contemporanea e via di seguito) che ne han fatto, queste sì, una metropoli culturale della penisola. Le ultime cose sono l’estremo limite della sopravvivenza. Il terminale è il Banco dei pegni. Che lo si pensa esclusivo, identitario “patrimonio” del territorio vesuviano, epicentro Napoli. All’ombra del sabaudo Banco, parafrasando Shakespeare, si intrecciano tre storie semplici: la giovane trans in fuga dal passato in un mondo che rifiuta la sua nuova identità; il giovane perito appena assunto per occuparsi della stima dei pegni affidati all’istituto, che scopre (suo malgrado) un sottobosco di traffici e maneggi dettati dal più bieco cinismo; il pensionato a corto di soldi che per ripagare un debito si ritrova invischiato in una rete che lucra sulle disgrazie dei vari debitori. Storie tristi. Il riscatto impossibile al tempo della disuguaglianza? La solidarietà frana, l’oscurantismo trionfa, la corruzione dilaga, la speculazione mangia l’anima. L’opera prima di Irene Dionisio (dopo vari documentari, Sponde. Nel sicuro sole del Nord, Premio “Solinas” 2012, Il canto delle sirene, Ufficio nuovi diritti, La fabbrica è piena) passata in concorso alla 31esima Settimana della Critica di Venezia, frutto di una lunga ricerca sul campo, racconta in sordina un mondo a parte che a parte non è. Lo è semmai la “discrezione” della forma filmica, mai gridata, sbattuta in primi piano, semmai dotata di una rarefatta incidenza narrativa. Che si riflette nei volti degli interpreti (prepotentemente “istruttivi”) e che, della istituzione “Banco dei Pegni”, ai più folcloristicamente racchiusa nella panoramica napoletana al cinema come in letteratura, svela meccanismi e funzionamenti inediti e pregni di opacità, per chi non li ha vissuti in diretta e in prima persona.
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Ingresso
Intero € 4,00