17.00 Il nome del figlio / 18.30 Timbuktu / 20.30 Il villaggio di cartone

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Lunedì 9 Marzo


/ CINEMA ore 17.00

Il nome del figlio

Di Francesca Archibugi
Con Alessandro Gassman, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Rocco Papaleo
Commedia, durata 94 min. – Italia 2015

Quei cinquantenni snob e di sinistra nel mirino di Archibugi.
La regista adatta alla situazione italiana il francese “Cena tra amici”. E colpisce al cuore una generazione.

Il film si ispira a un grande successo francese, teatrale e cinematografico, Le Prénom (Cena tra amici), di Alexandre de la Patellière, riscritto e adattato alla realtà italiana da Francesco Piccolo e dalla stessa Archibugi.
Le vicende di una coppia in attesa del primo figlio: Paolo, estroverso e burlone agente immobiliare, e Simona, bellissima di periferia e autrice di un best-sellers piccante. Oltre a loro Betta, sorella di Paolo, insegnante con due bambini, apparentemente quieta nella vita familiare, e Sandro, suo marito e cognato di Paolo, raffinato scrittore e professore universitario precario. Tra le due coppie l’amico d’infanzia Claudio, eccentrico musicista che cerca di mantenere in equilibrio gli squilibri altrui. Potrebbe essere la solita cena allegra tra amici che si frequentano e si sfottono da quando erano bambini, e invece una domanda semplice sul nome del figlio che Paolo e Simona stanno per avere induce a una discussione che porterà a sconvolgere una serata serena.
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 18.30

Timbuktu

Di Abderrahmane Sissako
Con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi
Titolo originale Le chagrin des oiseaux
Drammatico, durata 97 min. – Francia, Mauritania 2014

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. Presentato con successo in Concorso all’ultimo Festival di Cannes 2014, ha avuto l’onore di entrare nella cinquina per Miglior Film Straniero alla 87esima edizione degli Oscar in arrivo il prossimo 22 febbraio.

Se era già bello prima… ora Timbuktu sembra proprio il film del presente storico che stiamo vivendo. È ovvio che il pensiero andrà al califfato di Abu Bakr al-Baghdadi (ISIS) quando uscirete da questa storia bellissima sulla tolleranza religiosa di un Islam pacifico in contrasto con il fanatismo di fondamentalisti che nel film del regista proveniente dalla Mauritania Abderrahmane Sissako occupano fin dalla prima immagine la città di Timbuktu nel nord del Mali, in piena Africa Occidentale poco a sud dell’Algeria.

Nella realtà Timbuktu è stata liberata dai fondamentalisti nel 2013 grazie all’intervento del governo francese. Il film racconta di un tempo sospeso in cui questo gruppo di occupanti anche piuttosto maldestri e divisi tra loro (divertente la figura di quello incapace di rispettare i dogmi ed interessato molto di più al sesso di quello che vorrebbe far credere), sono pronti a prendere il controllo di una comunità pacifica divisa tra la totale indifferenza nei loro confronti e una sempre più evidente esasperazione per via di regole sempre più assurde da seguire (una donna protesterà per l’obbligo di mettersi dei guanti che a suo dire le impedirebbero di fare bene il suo lavoro).

Non lontani dalla città vivono il pastore Kidane con sua moglie Satima e la figlia Toya. Riusciranno a rimanere separati da quel fanatismo religioso sempre più invadente oppure anche loro avranno a che fare con quel gruppo di jihadisti a metà strada tra l’armata Brancaleone e la più spietata cellula jihadista (sono pronti a discutere per ore con l’Iman del luogo convinti che il Corano sia dalla loro parte). Nel frattempo… Kidane, Satima e Toya vivono sempre più nascosti nella loro oasi fuori dal tempo, tra chiacchiere, bevute, giochi e atti di generosità. Kidane stima il piccolo guardiano di buoi Issan al punto da volergli donare parte del suo bestiame.

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. C’è un’angoscia che cresce costante. Un senso della tragedia imminente. Eppure, il regista è bravissimo a inquadrare le crepe di umanità e buon senso anche tra i jihadisti apparentemente più duri e puri.
In edizione italiana il film sarà doppiato per tutte le parti in lingua bambara e berbero (il linguaggio degli autoctoni del Mali) mentre la parlata degli jihadisti (ovviamente l’arabo) manterrà l’originale con i sottotitoli in italiano.
Francesco Alò
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 20.30
NYU Florence in collaborazione con Quelli della Compagnia presenta ITALIAN IDENTITIES X

Il villaggio di cartone

Di Ermanno Olmi (Italia 2011 – 87′)
Ospiti: i critici Francesco Crispino e Anna Maria Pasetti

Un vecchio prete (Michael Lonsdale) ha assistito impotente allo sgombero di quella che per tanti anni è stata la chiesa dove ha officiato messa e benedetto i fedeli di un piccolo villaggio. Amareggiato e sconvolto, con l’aiuto del sacrestano (Rutger Hauer), il prelato presto si renderà conto come quell’edificio dissacrato possa essere l’ancora di salvezza per le anime di un gruppo di clandestini in fuga, costretti a lottare con chi vuole a tutti i costi far rispettare le leggi. Riscoprirà in questo modo il vero valore della casa di Dio e dello spirito sacerdotale.
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Ingresso libero