16.00, 17.45 e 19.30 Tutti pazzi a Tel Aviv / 21.30 Il tuttofare

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Martedì 14 Maggio


/ CINEMA ore 16.00, 17.45 e 19.30

Tutti pazzi a Tel Aviv (Tel Aviv On Fire)

di Sameh Zoabi
con Kais Nashif, Lubna Azabal, Yaniv Biton, Maisa Abd Elhadi, Nadim Sawalha, Salim Dau, Yousef ‘Joe’ Sweid, Amer Hlehel, Laëtitia Eïdo, Ashraf Farah
genere: commedia – durata: 100 minuti – produzione: Lussemburgo, Francia, Belgio, Israele 2018

Presentato nella sezione Orizzonti della 75. Mostra del Cinema di Venezia, Tel Aviv on Fire è un’intelligente commedia ambientata fra il set di una Soap Opera araba e la frontiera fra Gerusalemme e la Cisgiordania. Sameh Zoabi riesce a imbastire una storia che si lascia dietro i pregiudizi e si concentra invece sul progresso e sul futuro di una nazione frammentata e segnata da un odio secolare.
Sameh Zoabi, sceneggiatore e regista palestinese, già nei sui film precedenti, premiati in molti festival dal Sundance a Locarno, aveva cercato una chiave per raccontare il conflitto interno legato alla difficile condivisione dei territori con Israele.
Tel Aviv on Fire si affida ai toni del grottesco e alla leggerezza di una comicità parimenti intrisa di umorismo palestinese ed ebraico. La vicenda, quella di un aspirante sceneggiatore di una soap prodotta a Ramallah, ben si presta allo humour corrosivo che colpisce le caratteristiche entrambe le tradizioni. Salam, il protagonista, dovendo dar vita a un ebreo si fa aiutare da Assi, il capitano israeliano del posto di blocco che è costretto a passare ogni giorno.

Tra vivaci scambi di idee e humus condivisi, tra i due i punti di contatto si mostrano sempre più evidenti, anche quando litigano per quale piega far prendere alla soap. Fino al colpo di scena finale, che fa letteralmente saltare ogni barriera. E’ in questo senso particolarmente interessante che una parte dell’ambientazione sia proprio un posto di blocco, frontiera fisica culturale e mentale. Corrispettivo reale delle differenze che la soap fa rivivere sul set. La vita è un film, il finale è nelle mani degli uomini.
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Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00

 

Dalle 19.00 alle 21.00
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai nostri ragazzi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 21.30
Per la rassegna CIAK SUL LAVORO
La rassegna Ciak sul lavoro, giunta quest’anno alla 14ª edizione, è promossa da Filcams CGIL di Firenze e Toscana e organizzata e curata da Associazione Anémic.

Il tuttofare

Sarà presente il regista

regia e sceneggiatura Valerio Attanasio
fotografia Ferran Paredes Rubio
musica Pivio e Aldo De Scalzi
con Sergio Castellitto, Elena Sofia Ricci, Guglielmo Poggi, Clara Alonso, Domenico Centamore, Mimmo Mignemi, Beatrice Schiros
Italia 2018, colore, 95 minuti

Cosa non si fa pur di lavorare sperando un giorno di esaudire i propri sogni? La speranza ti tiene in vita (forse) ma l’autostima precipita in un gorgo melmoso. La dignità è un vuoto a perdere. Antonio Bonocore è un praticante legale che fa da assistente (ovvio senza contratto e per 300 euro al mese) al chiarissimo professor Toti Bellastella, principe del foro, docente di diritto penale, fine giurista, il top tra gli avvocati italiani. Per lui il nostro Antonio fa di tutto, assistente, portaborse, autista, fa la spesa, cucina, precipitandosi ogni giorno dall’agro romano al centro della capitale dopo due ore di trasporti pubblici (romani!). Ma il suo zelo polivalente non basta. Per raggiungere il traguardo, diventare finalmente socio di cotanto studio (dopo aver superato brillantemente l’esame di stato) ci sono ancora molti ostacoli da affrontare. Le richieste aumentano di intensità e qualità. Funzioni non più solo “professionali” ma strettamente personali. Molto personali. Antonio deve mediare fra la sua coscienza e il desiderio di affermarsi in un mondo dominato dai favori. Dallo scambio di prestazioni. C’è un limite? Saranno dolori. E guai a non finire.

Opera prima dello sceneggiatore Valerio Attanasio (Smetto quando voglio, Gianni e le donne), per sua stessa ammissione, la trama trova ispirazione letteraria nel Lazarillo de Tormes, primo romanzo picaresco, di autore ignoto, che narra le vicende di un giovane vagabondo disposto a utilizzare mezzi leciti e illeciti per sopravvivere nella Spagna del XVI secolo sconvolta da una grave crisi economica. Non da meno è l’Italia di oggi. Una società dominata dal precariato giovanile, un mondo preda dei ricatti morali da parte delle vecchie generazioni. Sostenuta da un quartetto di attori in stato di grazia (strepitoso l’avvocatone che sa di latinorum di Sergio Castellitto) Il tuttofare segue la scia della gloriosa commedia all’italiana, dei Risi, dei Monicelli, dei Comenicini, un esempio moderno, scattante e generoso, di quel genere principe del nostro cinema, una commedia cattiva ma non acida, comica ma non farsesca, brillante ma non umoristica. Una storia “lineare”, densa e ritmata, compatta nella narrazione e leggera nello svolgimento. Specchio tragicomico del Belpaese, professionalmente annodato nelle maglie della “spintarella” e perennemente avviluppato nel giochino della raccomandazione e del veniamoci incontro. Naturalmente a fin di bene.
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Ingresso
Intero • € 4,00