dalle 15.00 Festival dei Popoli

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Lunedì 6 novembre


/ ore 15.00

FOCII

Di Jeanette Iljon
Regno Unito | 1974 | 12 min

Sviluppato all’interno del lavoro della London Filmmaker’s Cooperative, nata presso Better Books, libreria di controcultura in Charing Cross Road dove un gruppo guidato dal poeta Bob Cobbing e dai registi Stephen Dwoskin e Jeff Keen, si incontrava per proiettare film e successivamente realizzare film interferendo manualmente con la pellicola, Focii è un lavoro che unisce performance, cinema sperimentale e danza. Una donna balla e mima, la sua immagine bianca e netta si muove su un pavimento rosso, riflessa in una parete di specchi fratturata. Mentre si esibisce, la sua immagine speculare assume gradualmente un’identità autonoma in modo che quella che era una relazione centrale tra sé e sé si fa poi sé con l’altro. Esplorando il cambiamento emotivo reso possibile dalla qualità fisica della celluloide, Focii non si concentra solo sulla costruzione del sé e sulle dinamiche tra il sé e l’altro ma anche sull’interazione tra il corpo dello spettatore e quello sullo schermo, sollevando interrogativi sulla natura dell’identificazione nel cinema. (l.d.)

DOPPELGÄNGER

Di Elaine Shemilt
Regno Unito | 1979 | 10 min

In questa video-performance, l’artista scozzese Elaine Shemilt si riprende allo specchio nell’atto di truccarsi, prima sul volto per poi passare a tracciare direttamente sull’immagine riflessa nello specchio linee spesse, definendo lo schizzo di una figura altra, in una corrispondenza imperfetta. Ad accompagnare il gesto, la voce fuori campo delle registrazioni audio di due analisi psicologiche sulla schizofrenia, pronunciate da una voce maschile in un inglese che tradisce un’appartenenza non anglofona. Il doppio, allo stesso tempo uguale e altro da sé, evoca inquietudini e pulsioni spesso sinistre, spettrali, a volte maligne. Ma il doppio è anche l’alter-ego, il travestimento, lo scarto in cui osservarci da una prospettiva obliqua per una rinnovata consapevolezza. Sovrapposizioni, interferenze, slabbramenti, rifrazioni si intrecciano nell’opera di Shemilt per una riflessione stratificata sull’immagine, il suo riflesso e la sua rappresentazione.

 

DOUBLE LABYRINTHE

Di Maria Klonaris, Katerina Thomadaki
Grecia, Francia | 1975-76 | 55 min

Nel 1976 Maria Klonaris e Katerina Thomadaki teorizzano, a partire dal cinema sperimentale, dalla body art e dai movimenti femministi, il cinéma corporel, un nuovo modo di fare cinema che rivoluziona la rappresentazione del corpo femminile. Nasce così La Tétralogie Corporelle, di cui fa parte Double Labyrinthe, film d’esordio delle registe e manifesto di una nuova poetica. Composto da dodici azioni rituali che vedono i corpi delle registe interagire con oggetti e materiali diversi, Double Labyrinthe è un doppio autoritratto in cui Maria e Katerina sono filmmaker e performer allo stesso tempo, in un gioco di sguardi a due, intimo e “agli antipodi del male gaze” (Maria Klonaris).  Lo sfondo nero, la quasi totale assenza del sonoro, i forti contrasti chiaroscurali proiettano le performance delle registe in una dimensione senza tempo, sospesa e mitica, costruendo “una genealogia del femminile tra divino e umano che si annuncia come perturbante”

 

/ ore 16.30

BLOOD
Sangue

Di Pedro Costa
Portogallo | 1990 | 99 min

Due fratelli, un padre carico di rabbia e dolore che li abbandona, uno spazio irriconoscibile, quasi abbandonato dall’uomo. Su tutto, un segreto che i due fratelli portano con sé e che ne segnerà le vite. È intorno a ciò che si articola la narrazione del folgorante debutto di Pedro Costa. Il sangue del titolo è quello che scorre tra i membri di una famiglia, metafora di un legame, ma soprattutto di una violenza nascosta che non è tanto nei gesti visibili quanto nell’atmosfera in cui è immerso il mondo del film. Il bianco e nero della pellicola taglia gli spazi, avvolge i personaggi in una coltre di segreto e di mistero. La verità del film sta qui, in un mondo reale che è intriso di sofferenza e non è più capace di mostrarsi pienamente ma lascia le sue tracce nei volti, nei silenzi, nell’immobilità dei corpi che lo abitano. È l’inizio di un percorso che segnerà il cinema del grande regista portoghese, in cui l’astrazione dolorosa della forma rivela un reale sempre più profondo e oscuro.

 

/ ore 18.30

PRAYERS FOR THE STOLEN
Noche de fuego

Di Tatiana Huezo
Messico, Germania, Brasile, Qatar | 2021 | 110 min

Tre ragazze, Ana, Paula e María, crescono in una comunità rurale nello stato di Jalisco, in Messico. Le loro vite sono minacciate dalla presenza dei cartelli della droga e dai trafficanti di esseri umani. Mentre le loro madri provano a proteggerle dai rapimenti, le giovani sono costrette a imparare a sopravvivere in un contesto violento. Il primo lungometraggio di finzione di Tatiana Huezo, saldamente ancorato nel reale, si addentra nel cuore del conflitto tra il narcotraffico e lo stato e si mette al lato delle donne, sulla cui pelle si ritorcono le più crudeli conseguenze della guerra. In Prayers for the Stolen, liberamente tratto dal romanzo di Jennifer Clement, la regista svela la crescita di Ana, Paula e Maria attraverso un racconto d’amore e sopravvivenza, in cui alla dimensione dell’ascolto, spazio privilegiato per l’opera documentaristica di Huezo, si rivela una nuova poetica dello sguardo: attraverso la presa di coscienza di Ana, là dove aleggiano la morte e la violenza sboccia una nuova resistenza.

 

/ ore 21.00

VISTA MARE

Austria, Italia | 2023 | 77 min

Documentario di osservazione ed esplorazione della “sala macchine” del turismo di massa del nord Adriatico, in particolare tra Lignano, Jesolo e Riccione. Dalla “stagione” invernale, in cui schiere di laboriosi operai ammassano le preziose risorse sabbiose per difenderle dalle mareggiate, fino all’estate con lo sciamare di turisti e residenti in cerca del loro “posto al sole”. Ma il film è anche incentrato sulle tante persone e aziende che operano dietro le quinte, come le ditte che producono ombrelloni e sdraio, gli hotel che si rinnovano e i ristoranti che formano il nuovo personale, le agenzie di animazione e i servizi di polizia locale, i parchi di divertimento acquatici e le torrette di salvataggio sui litorali. I luoghi per eccellenza del “divertimento senza limiti” (per usare l’ironica espressione cara a Ulrich Seidl) mostrati tra empatia e distacco con uno straniante commento musicale, tra i cieli terrei dell’attesa autunnale e la luce abbacinante di una lunga estate al mare

 

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(senza nessun sovrapprezzo)

 

Biglietti e abbonamenti

BIGLIETTI
Intero: € 7,00 – Ridotto*: € 5,00 unico pomeridiano
Intero: € 7,00 – Ridotto*: € 5,00 unico serale (dalle 20:30)

Nota: a tutte le proiezioni che iniziano entro le 20.30 si può accedere facendo un solo biglietto per una qualsiasi di quelle comprese in quell’orario. Per la proiezione serale (dalle 20.30 in poi) serve un altro biglietto.

 

ABBONAMENTO GIORNALIERO
Intero: € 10,00 – Ridotto*: € 7,00
L’abbonamento giornaliero è valido per 1 giorno nella sala in cui viene acquistato.

 

* Possono usufruire della tariffa ridotta coloro che presentano alla cassa una delle seguenti tessere: Mediateca Regionale Toscana, Carta Socio Coop, Arci, Carte de membre dell’Institut français, Carta Giovani, Carta Argento, Libretto universitario, Amici di Strozzi.
* Possono usufruire della tariffa ridotta i possessori del biglietto del “Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza” e della mostra “Anish Kapoor. Untrue Unreal” presso la Fondazione Palazzo Strozzi.
* Ingresso ridotto per i clienti regionali Trenitalia: per usufruire della tariffa ridotta è necessario presentare un abbonamento o un biglietto regionale convalidato in uno dei giorni di svolgimento del festival. Maggiori info su: trenitalia.com