17.30 Qualcuno volò sul nido del cuculo / 20.00 Fino a qui tutto bene / 21.30 Due giorni, una notte

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Martedì 14 Aprile


/ CINEMA ore 17.30
Gli Spostati in collaborazione con:
Spazio Alfieri – Quelli della Compagnia – SNCCI Gruppo toscano, presentano
IL MARTEDI DELL’ALFIERI, STORIE E MEMORIE DEL CINEMA

Il Metodo dell’Actors Studio
Fondato nel 1947 a New York da Elia Kazan e da altri registi di teatro e di cinema, il laboratorio di formazione dell’attore più prestigioso al mondo ha ripreso gran parte degli insegnamenti del regista e teorico russo Stanislavskij, che al Teatro di Mosca guidava i suoi discepoli verso un’immersione totale, fisica e psicologica, nel personaggio per raggiungere sulla scena un’interpretazione naturalistica e “spirituale” frutto di un paziente lavoro di ricerca interiore. Da quando Lee Strasberg prese le redini dell’Actors Studio (1951), generazioni di attori e attrici di fama mondiale sono passati dall’ex chiesa presbiteriana di West 44th Street a Manhattan, confermando nei loro risultati artistici la portata rivoluzionaria di quel Metodo.
Qualche nome in ordine alfabetico? Anne Bancroft, Marlon Brando, Montgomery Clift, James Dean, Robert De Niro, Bruce Dern, Faye Dunaway, Robert Duvall, Jane Fonda, Gene Hackman, Katharine Hepburn, Dustin Hoffman, Philip Seymour Hoffman, Walter Matthau, Steve McQueen, Liza Minnelli, Marilyn Monroe, Paul Newman, Jack Nicholson, Al Pacino, Sean Penn, Anthony Quinn, Robert Redford, Julia Roberts, Mickey Rourke, Rod Steiger.
Non c’è altro da aggiungere.

Qualcuno volò sul nido del cuculo – One flew over the cuckoo’s nest

Di Milos Forman (Usa 1975 – col – 129′)
Con Jack Nicholson, Louise Fletcher, Will Sampson, Brad Dourif, Danny DeVito

Dal forte romanzo di Ken Kasey, Forman ha costruito una coraggiosa inchiesta sulle condizioni dei pazienti in un ospedale psichiatrico dell’Oregon, mentre il personaggio di Nicholson, con la sua carica anticonformista e libertaria, stravolge tutte le regole della detenzione “rieducando” i compagni di sofferenza. Straordinario.

Tutti i film saranno presentati in versione originale con sottotitoli italiani
e introdotti da un critico o da un Professore universitario
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Ingresso
intero € 5,00 • Ridotto € 4,00 per studenti e over 64
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Prossimi appuntamenti
21 aprile • TORO SCATENATO di Martin Scorsese

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 18.00

Fino a qui tutto bene

Di Roan Johnson
Con Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Anna Bartolini.
Commedia, durata 80 min. – Italia 2014

Il regista e sceneggiatore, londinese di nascita e pisano di adozione aveva in mente una storia semplice, divertente, perfetta per essere interpretata da un piccolo gruppo di giovani attori come una moderna Armata Brancaleone

La storia parte dall’ultimo weekend di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto nella stessa casa, mangiando assieme, scontrandosi, innamorandosi e passando intere nottate sui libri, tra feste, gioie e dolori. Ma quel momento così divertente e allo stesso tempo protetto, sta per giungere al termine e i protagonisti dovranno assumersi le loro responsabilità.

Vincenzo, Paolo, Ilaria, Andrea e Francesca, interpretati rispettivamente da Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla e Melissa Anna Bartolini, prenderanno strade diverse, andando incontro a scelte che cambieranno quell’idilliaco equilibrio. Alcuni rimarranno nella propria città, altri sceglieranno di partire per lavorare all’estero.

Il film racconta proprio questo, gli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il momento probabilmente più bello e intenso della loro vita, che difficilmente dimenticheranno.

“Nel 2013, l’Università di Pisa mi chiese di fare un documentario e mi sono sorpreso ad ascoltare ragazzi che, anziché lamentarsi per la crisi, avevano un atteggiamento di sfida. Propensi a rilanciare, piuttosto che ad arrendersi. Per questo, quando ci è venuta l’idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portato a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto.” così Johnson ha raccontato il progetto, definendo il gruppo di amici e colleghi che hanno realizzato il film una moderna “Armata Brancaleone“. “Questo film sull’amicizia è stato fatto grazie agli amici, alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici. Gli attori dormivano nella casa in cui stavamo girando così da essere davvero coinquilini e questo clima ci ha fatto diventare i personaggi del film”.

Presentato alla nona edizione del Festival internazionale del film di Roma, questa innovativa avventura produttiva vanta anche l’amichevole partecipazione di Isabella Ragonese.
Aurelio Verità, Il Fatto Quotidiano
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 21.30

Due giorni, una notte

Di Luc Dardenne e Jean-Pierre Dardenne
Con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Pili Groyne, Simon Caudry, Catherine Salée
Drammatico, durata 95 min. – Belgio 2014

Riportando al centro del loro cinema il tema del lavoro i Dardenne danno voce a personaggi veri senza far nulla per edulcorare la realtà.
Sandra ha un marito, Manu, due figli e un lavoro presso una piccolo azienda che realizza pannelli solari. Sandra ‘aveva’ un lavoro perché i colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se votano per il suo licenziamento (è considerata l’anello debole della catena produttiva perché ha sofferto di depressione anche se ora la situazione è migliorata) riceveranno un bonus di 1000 euro. In caso contrario non spetterà loro l’emolumento aggiuntivo. Grazie al sostegno di Manu, Sandra chiede una ripetizione della votazione in cui sia tutelata la segretezza. La ottiene ma ha un tempo limitatissimo per convincere chi le ha votato contro a cambiare parere.

I Dardenne fecero il loro esordio con un lungometraggio di finzione nel panorama cinematografico mondiale nel 1996 con La promesse in cui si trattava il tema del lavoro clandestino. Con il successivo Rosetta tornarono ad affrontare l’argomento occupazione conquistando non solo una Palma d’oro a Cannes ma anche e soprattutto una legge a tutela del lavoro giovanile che prese il nome del film in quanto originata dalle discussioni che in Belgio questo aveva suscitato. Sono solo due esempi dell’attenzione portata all’argomento dai due registi che ora torna al centro del loro cinema. Gli appassionati (cinefili e non) ricorderanno certo lo straordinario esordio di Sidney Lumet dietro la macchina da presa. Si intitolava La parola ai giurati e in esso Henry Fonda doveva convincere una giuria, in gran parte favorevole a una condanna per parricidio, a mutare parere. La condanna che i Dardenne individuano oggi è quella, endemica, della perdita del posto di lavoro. Venute meno le tutele, con l’assenza nelle piccole aziende del nucleo sindacale, le decisioni restano appannaggio dei proprietari. Oppure, come in questo caso, possono essere subdolamente delegate a una guerra tra poveri che spinga ognuno a guardare ai propri bisogni azzerando qualsiasi ideale di solidarietà. Quella solidarietà che i due registi riescono ancora a rinvenire nella famiglia (quella di Sandra con un marito solido al fianco e i bambini che l’aiutano a individuare gli indirizzi dei colleghi da cercare per convincerli a cambiare decisione). Anche se non per tutti è così. Il percorso della protagonista ci pone di fronte alle situazioni più diverse: c’è chi si nega, chi ha paura, chi ricorda un suo gesto di generosità del passato. Le etnie di provenienza sono le più diverse ma il senso di insicurezza profonda accomuna tutti. I Dardenne non hanno mai edulcorato la loro rappresentazione della realtà e non lo fanno neppure in questa occasione. C’è chi cambia idea così come c’è chi si irrigidisce ancora di più. Poi c’è Sandra. Questa giovane madre incline al pianto e alla disistima di se stessa che nella sua ricerca di consensi ritrova progressivamente la forza di reagire senza umiliarsi, di chiedere comprensione per sé conservandola per gli altri. Sono così i personaggi dei Dardenne. Veri perché fragili. Veri perché umani.
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano