18.00 Fino a qui tutto bene / 19.15 Timbuktu / 21.00 Buoni a nulla

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Mercoledì 15 Aprile


/ CINEMA ore 18.00

Fino a qui tutto bene

Di Roan Johnson
Con Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Anna Bartolini.
Commedia, durata 80 min. – Italia 2014

Il regista e sceneggiatore, londinese di nascita e pisano di adozione aveva in mente una storia semplice, divertente, perfetta per essere interpretata da un piccolo gruppo di giovani attori come una moderna Armata Brancaleone

La storia parte dall’ultimo weekend di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto nella stessa casa, mangiando assieme, scontrandosi, innamorandosi e passando intere nottate sui libri, tra feste, gioie e dolori. Ma quel momento così divertente e allo stesso tempo protetto, sta per giungere al termine e i protagonisti dovranno assumersi le loro responsabilità.

Vincenzo, Paolo, Ilaria, Andrea e Francesca, interpretati rispettivamente da Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla e Melissa Anna Bartolini, prenderanno strade diverse, andando incontro a scelte che cambieranno quell’idilliaco equilibrio. Alcuni rimarranno nella propria città, altri sceglieranno di partire per lavorare all’estero.

Il film racconta proprio questo, gli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il momento probabilmente più bello e intenso della loro vita, che difficilmente dimenticheranno.

“Nel 2013, l’Università di Pisa mi chiese di fare un documentario e mi sono sorpreso ad ascoltare ragazzi che, anziché lamentarsi per la crisi, avevano un atteggiamento di sfida. Propensi a rilanciare, piuttosto che ad arrendersi. Per questo, quando ci è venuta l’idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portato a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto.” così Johnson ha raccontato il progetto, definendo il gruppo di amici e colleghi che hanno realizzato il film una moderna “Armata Brancaleone“. “Questo film sull’amicizia è stato fatto grazie agli amici, alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici. Gli attori dormivano nella casa in cui stavamo girando così da essere davvero coinquilini e questo clima ci ha fatto diventare i personaggi del film”.

Presentato alla nona edizione del Festival internazionale del film di Roma, questa innovativa avventura produttiva vanta anche l’amichevole partecipazione di Isabella Ragonese.
Aurelio Verità, Il Fatto Quotidiano
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 19.15

Timbuktu

Di Abderrahmane Sissako
Con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi
Titolo originale Le chagrin des oiseaux
Drammatico, durata 97 min. – Francia, Mauritania 2014

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. Presentato con successo in Concorso all’ultimo Festival di Cannes 2014, ha avuto l’onore di entrare nella cinquina per Miglior Film Straniero alla 87esima edizione degli Oscar in arrivo il prossimo 22 febbraio.

Se era già bello prima… ora Timbuktu sembra proprio il film del presente storico che stiamo vivendo. È ovvio che il pensiero andrà al califfato di Abu Bakr al-Baghdadi (ISIS) quando uscirete da questa storia bellissima sulla tolleranza religiosa di un Islam pacifico in contrasto con il fanatismo di fondamentalisti che nel film del regista proveniente dalla Mauritania Abderrahmane Sissako occupano fin dalla prima immagine la città di Timbuktu nel nord del Mali, in piena Africa Occidentale poco a sud dell’Algeria.

Nella realtà Timbuktu è stata liberata dai fondamentalisti nel 2013 grazie all’intervento del governo francese. Il film racconta di un tempo sospeso in cui questo gruppo di occupanti anche piuttosto maldestri e divisi tra loro (divertente la figura di quello incapace di rispettare i dogmi ed interessato molto di più al sesso di quello che vorrebbe far credere), sono pronti a prendere il controllo di una comunità pacifica divisa tra la totale indifferenza nei loro confronti e una sempre più evidente esasperazione per via di regole sempre più assurde da seguire (una donna protesterà per l’obbligo di mettersi dei guanti che a suo dire le impedirebbero di fare bene il suo lavoro).

Non lontani dalla città vivono il pastore Kidane con sua moglie Satima e la figlia Toya. Riusciranno a rimanere separati da quel fanatismo religioso sempre più invadente oppure anche loro avranno a che fare con quel gruppo di jihadisti a metà strada tra l’armata Brancaleone e la più spietata cellula jihadista (sono pronti a discutere per ore con l’Iman del luogo convinti che il Corano sia dalla loro parte). Nel frattempo… Kidane, Satima e Toya vivono sempre più nascosti nella loro oasi fuori dal tempo, tra chiacchiere, bevute, giochi e atti di generosità. Kidane stima il piccolo guardiano di buoi Issan al punto da volergli donare parte del suo bestiame.

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. C’è un’angoscia che cresce costante. Un senso della tragedia imminente. Eppure, il regista è bravissimo a inquadrare le crepe di umanità e buon senso anche tra i jihadisti apparentemente più duri e puri.
In edizione italiana il film sarà doppiato per tutte le parti in lingua bambara e berbero (il linguaggio degli autoctoni del Mali) mentre la parlata degli jihadisti (ovviamente l’arabo) manterrà l’originale con i sottotitoli in italiano.
Francesco Alò
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 21.00
Rassegna CIAK SUL LAVORO
Al via la nuova edizione di CIAK SUL LAVORO, rassegna cinematografica che affronta i temi della precarietà, l’emergenza e la crisi socio economica che investono il nostro Paese. Organizzata dalla Cgil (Filcams Firenze e Filcams Toscana) e Associazione Anémic, in collaborazione con Spazio Alfieri e Fondazione Sistema Toscana, CIAK SUL LAVORO 2015 presenta cinque titoli dell’ultima stagione che, con varie modalità e su vari registri (comico, leggero, impegnato, drammatico), hanno dialogato con la contemporaneità e i mille disagi (esistenziali, professionali, pubblici e privati) che giorno dopo giorno l’attraversano.
Tutti i film sono accompagnati e presentati dai rispettivi autori

Buoni a nulla

Di Gianni Di Gregorio
Con Gianni Di Gregorio, Marco Mazzocca, Valentina Lodovini, Daniela Giordano, Gianfelice Imparato, Marco Messeri, Camilla Filippi, Anna Bonaiuto
Italia 2014 – col. – 87 min.

Per Gianni, tipico impiegato statale romano, ancora pochi mesi e poi la sospirata pensione. Sembra fatta. E solo questione di noia. E pazienza. Il giornale, la sigaretta elettronica, due chiacchiere. Ma la giungla delle pensioni in Italia ha fatto straordinari progressi. Una centrifuga impazzita. Si è infittita fino a diventare inestricabile.
Due parole la riassumono: un neologismo: esodato; e un nome proprio: Fornero. Per il nostro, abituato al tran tran dell’ufficio, fra scartoffie, colleghi indolenti e pausa caffè, il colpo è basso: trasferimento nella nuova avveniristica periferica sede zona Fiumicino (lui che al lavoro ci andava a piedi) e soprattutto altri tre anni di lavoro. Un vero disastro.

Di Gregoria, il Jacques Tati all’italiana come la stampa specializzata ama definirlo, alla terza regia, dopo Pranzo di ferragosto e Gianni e le donne, affronta un tema scottante, quanto mai attuale, sempre all’ordine del giorno nell’agenda del governo: il pubblico impiego e appunto la riforma delle pensioni.
Il mondo rema contro Gianni (la ex moglie, la figlia, i condomini, il capufficio) che però alla fine saprà prendersi le sue sacrosante rivincite. Di Gregorio riannoda il filo del racconto srotolato nei film precedenti. Stavolta però portandolo all’esterno, svincolandolo dall’eccessivo protagonismo, intervallandolo con una sorta di alter ego, il collega remissivo Marco Marzocca. Buoni a nulla, anteprima di gala al Festival di Roma, è un film di piccoli furti, di miti paesaggi, di sottili distinguo, di ineffabili accensioni, di grazie femminili, un elogio all’insostenibile leggerezza dell’essere, restituita vivo live da due impareggiabili camei: Ugo Gregoretti (anni 85) e Giovanna Cau (91 anni, famoso avvocato di cinema), nei panni della terribile vicina di casa. Neanche fosse un pisano! “Gianni – spiega di Giani – è come me: non riesco a dire di no neanche adesso che ho fatto tre film e le cose sono cambiate: scappo, mi nebulizzo, spengo il telefono. Poi però mi sento in colpa. Sono stato sempre uno di quelli che tende ad accettare le decisioni degli altri, a subire scuotendo la testa. Spesso mi sono chiesto se sarei potuto cambiare: con questo film ho cercato di capire se davvero, impegnandosi, si possa cambiare questa natura e imporsi per reagire, adeguandosi a quei parametri contemporanei che ci vogliono rampanti e vincenti.Nella ricerca fatta nel film credo però di non averlo capito e di avere ottenuto un risultato nettamente comico”. Gianni sei un mito.
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Ingresso
Posto unico € 3.00
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