Paradise – Una nuova vita

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di Davide Del Degan
con Vincenzo Nemolato, Giovanni Calcagno, Branko Zavrsan, Selene Caramazza.
Genere Commedia durata 85 minuti. Produzione Italia 2020.

Abituarsi al cambiamento si dice sia più facile che tornare alle vecchie abitudini. E come sempre, il cambiamento arriva all’improvviso, senza preavviso, ribaltando tutto.

Calogero è un uomo ordinario che ha fatto una scelta straordinaria. Siciliano, venditore di granite, un giorno assiste ad un omicidio di mafia e decide di fare qualcosa che non tutti avrebbero il coraggio di fare: testimoniare. Così viene spedito, sotto il programma protezione testimoni, nel posto più lontano dalla Sicilia: tra le montagne del Friuli, a Sauris, un villaggio di gente ospitale, ma che lui fa fatica a capire. Ancora alle prese con il rammarico per aver perso il contatto con la sua famiglia, che si è rifiutata di seguirlo, e con la sua unica figlia, che non ha neanche fatto in tempo a veder nascere, un arrivo in paese crea altro scompiglio nella sua nuova vita.

 


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APPROFONDIMENTO
Niccolò Coscia per Anonimacinefili.it

Il primo film di Davide Del Degan segna un esordio alla regia caratterizzato dalla poliedricità. È difficile riuscire ad inquadrare il film in un genere cinematografico ben definito, in quanto Paradise riesce a coniugare sapientemente elementi del noir, del thriller e della commedia all’italiana con toni da gangster movie e da dramma romantico. Quel che è certo, però, è che non si tratta affatto di un film di mafia. La mafia qui rimane un espediente narrativo che diviene motore per una storia che poi viaggerà su binari molto distanti, quelli che attraversano l’interiorità dei protagonisti. Del Degan firma un film sulle seconde possibilità che diventano necessarie nel momento in cui si sente l’esigenza di dover sempre dire la verità e di rimanere fedeli a ciò che si è, nonostante tutto e tutti.
Paradise – Una Nuova Vita alleggerisce i toni di una storia dal potenziale altamente drammatico, senza mai sminuirla e senza neanche fuggire dal confronto con la realtà e il dolore – quello di un uomo solo costretto a vivere lontano da casa e dai suoi affetti più grandi a causa della mafia. Unitamente a ciò, Del Degan è in grado di trasportare il suo pubblico in un mondo dai colori leggeri e fiabeschi: le malinconiche montagne del Friuli-Venezia Giulia, in cui la vita scorre serenamente tra una grappa e un po’ di Schuhplattier (danza tradizionale tirolese per soli uomini), diventano luogo idilliaco perfetto dove ricominciare una nuova vita ed ottenere così, non senza turbamenti, la tanto agognata seconda possibilità.