15.00 e 20.00 Gone Girl. L’amore bugiardo / 17.30 e 22.30 American Sniper
Sabato 17 Gennaio
/ CINEMA ore 15.00 e 20.00
Gone Girl – l’amore bugiardo
Di David Fincher
Con Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris
Drammatico, durata 145 min. – USA 2014
Adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Gillian Flynn, Gone Girl (2014) è diretto da David Fincher, sempre a proprio agio nel condurci per mano attraverso il buio nero delle nostre paure più umane e debilitanti, come già aveva fatto in Seven (1995), Fight Club (1999),Panic Room (2002) e in Millenium – Uomini che odiano le donne (2011).
Tratto dall’imperdibile e avvincente bestseller omonimo, L’amore bugiardo – Gone Girl del regista David Fincher è un viaggio convulso attraverso la moderna cultura dei media e lungo le profonde, oscure linee di frattura di un matrimonio americano, con tutte le sue false promesse, gli inganni inevitabili e l’umorismo cupo. Al centro della storia troviamo l’ex scrittore newyorkese Nick Dunne e la moglie ed ex ragazza dei suoi desideri Amy, che cercano di sbarcare il lunario nel Midwest americano in piena recessione. La loro storia traccia la sinuosa silhouette della vita di una coppia contemporanea felicemente sposata. Ma il giorno del quinto anniversario di matrimonio, Amy scompare e quella silhouette si sgretola in un labirinto di crepe. Nick, avvolto in una nebbia di comportamenti ambigui, diventa il principale indiziato, mentre la ricerca di Amy segue il suo corso in una crescente frenesia mediatica, davanti agli occhi di un mondo assetato di rivelazioni.
“150 minuti di puro cinema, ci si permetta di dirlo, davvero d’autore”
Davide Turrini – Ilfattoquotidiano.it
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO”
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 11,00
/ CINEMA ore 17.30 e 22.30
American Sniper
Di Clint Eastwood
Azione, Usa 2015 durata 134 min.
VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO
È la nuova sfida cinematografica alla follia della guerra da parte grande regista/attore dopo il dittico Flags of our Fathers/Lettere da Iwo Jima.
“Che nessun uomo venga lasciato indietro”. La legge degli US Navy Seal è implacabile ma nessuno ad oggi è riuscito a incarnarla letteralmente quanto Chris “Leggenda” Kyle, il cecchino più letale della storia militare americana. Una vicenda elevata a mito la sua quando, dopo anni trascorsi in Iraq a combattere e “proteggere la mia Patria, il più bel Paese del mondo”, fu assassinato nel 2013 a pochi chilometri da casa sua in Texas per mano di un reduce di guerra disturbato. Un paradosso tutto americano, quanto profondamente americano è l’eroismo di cui è ammantato il ricordo di quest’uomo, martire contemporaneo della nazione più contraddittoria del pianeta.
Una storia di tale portata non poteva sfuggire all’obiettivo attento di Clint Eastwood, l’irriducibile cantore della Storia a stelle&strisce e della sua umanità, disgregata ma sempre speranzosa. American Sniper, 132’ di racconto epico nelle sale dal 1° gennaio, è la nuova sfida cinematografica alla follia della guerra da parte grande regista/attore dopo il dittico Flags of our Fathers/Lettere da Iwo Jima, tanto innamorato del proprio Paese da esserne divenuto una sorta di Padre amorevole e severo, inattaccabile e incorruttibile dal dilagante “pensiero debole”, per dirla filosoficamente.
Se Eastwood comprende in profondità la fragilità umana – e ogni suo film ce l’ha finora dimostrato – la sua espressione etica segue traiettorie talmente cristalline da essere talvolta confuse per moralismo. Di fronte alla rigidità del Soldato Kyle, incarnazione repubblicana (e texana) dell’Eroe nazionale, novello Cavaliere senza macchia e senza paura, Clint si pone con uno sguardo/atteggiamento artistico solo apparentemente classico: il suo scopo infatti, sembra essere quello di far identificare la macchina da presa con il disfacimento psicologico (e morale) in corso del corpo/macchina da guerra e, più in esteso, del dispositivo guerrafondaio statunitense.
Se Kyle appare inizialmente invincibile e con ogni cosa “sotto controllo”, è chiaro che la sua mente e il suo corpo – che gradualmente sembra “esplodere” di muscoli e rabbia – devono fare i conti con i terremoti adrenalinici, con la distonia percettiva di questa e di “quell’altra” realtà, con la tipica schizofrenia di chi è coinvolto in ogni sorta di conflitto. Dalla II Guerra Mondiale alla Vietnam War ed ora all’11 settembre – Guerre del Golfo, l’eredità della cinematografica sui deflagranti effetti traumatici post belli è ormai corposa, ed Eastwood ne aggiunge un tassello importante – benché non perfetto quanto altri titoli della sua ricca filmografia – specie all’evidente senso di smarrimento americano post 9/11 almeno quanto i fondamentali ultimi film di Kathryn Bigelow. Nei non facili panni mimetici dello scomparso Kyle, celebrato in Usa quale eroe di guerra, è un impegnato Bradley Cooper (anche produttore esecutivo) che ha accettato di aumentare sensibilmente la sua massa corporea per facilitare la percezione di un Corpo macho da superhero tormentato e sull’orlo di un inevitabile precipizio.
(Anna Maria Pasetti per ilfattoquotidiano.it)
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze