Diamantino – il calciatore più forte del mondo

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di Gabriel Abrantes, Daniel Schmidt
con Carloto Cotta, Cleo Tavares, Anabela Moreira, Margarida Moreira, Carla Maciel
genere: commedia – durata: 92 minuti – Portogallo, Francia, Brasile 2018

Un contropiede pop e delirante che parla a tutti e travolge tutto al suo passaggio.

Diamantino è un prodigio del pallone. Toccato dalla grazia in campo, fuori campo l’attaccante portoghese è un idiota sublime che non comprende nulla delle forze politiche che agitano il suo Paese. A un passo dalla Coppa del Mondo, perde la sua magia e sbaglia il rigore decisivo. Abbandonato dai tifosi e dal padre, che muore di infarto, Diamantino cade nella rete delle sorelle, gemelle sadiche, e di un complotto dell’estrema destra, che progetta di clonarlo per formare una super nazionale. Ma la palla è rotonda come l’amore che arriva dal mare e ha il volto di un ‘rifugiato’, un’agente dei servizi segreti venuta a ficcare il naso nelle sue finanze. Niente va come previsto e l’imprevisto è davvero mai visto…


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APPROFONDIMENTO
Fabio Fulfaro per Sentieriselvaggi.it

Il tono del film è volutamente sopra le righe, parodico ma mai volgare, in equilibrio tra la commedia dell’ambiguità sessuale del primo Almodóvar e la comicità surreale del “bello bello bello in modo assurdo” dello Zoolander di Ben Stiller. Anche i personaggi di contorno sono rappresentati con questa connotazione surreale: le due sorelle Sonia e Natasha si arrabbiano all’unisono, l’agente dei servizi segreti Lucia si traveste da suora con un copricapo felliniano, la Dr. Lamborghini cerca l’impossibile chimera da clonazione come un moderno Dr Frankenstein, Aisha si traveste da maschio e perde le connotazioni lesbiche per tuffarsi in una storia transgender.

Ci sono momenti irresistibili come la scorribanda dei pechinesi giganti nel campo da calcio, la campagna pubblicitaria con i manifesti giganti di Diamantino, gli addominali della star che si trasformano in tette per effetto collaterale, l’amplesso tra Lucia e Aisha sotto lo sguardo della telecamera nascosta nel dinosauro e il bacio della buonanotte di Diamantino nella variante calcistica con semirovesciata finale.

Premiato a Cannes nel 2018 alla Semaine, Diamantino mette insieme le trovate visive alla Michel Gondry, la crisi di identità sessuale, con l’acuta analisi di una società contemporanea divorata dall’ansia dell’apparire e tutta chiusa nel proprio egoismo narcisistico.
L’intelligente opera di Abrantes e Schmidt non ha la rassegnazione di un’ironia fine a sé stessa ma la corrosione di una satira politica che indaga la deriva reazionaria di gran parte dell’Europa contemporanea.