11.00 Minari / 16.00 Gloria Mundi / 18.30 Regine del campo 20.30 / Rifkin’s Festival (v.o.)

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Sabato 22 maggio


/ CINEMA ore 11.00

MINARI

di Lee Isaac Chung
con Steven Yeun, Ye-ri Han, Yuh Jung Youn, Alan S. Kim, Noel Cho, Will Patton
genere: drammatico – durata 115 minuti – produzione: Stati Uniti 2020

La seconda volta. La seconda stagione. La seconda ondata. Le seconde generazioni. E un nuovo inizio, dunque, una nuova frontiera e il sogno che la costruisce

Premiato ai Golden Globes, vincitore del Premio della Giuria e del Premio del Pubblico al Sundance FF, ha 6 nomination agli Oscar.

Tutto ha inizio quando Jacob, immigrato coreano, trascina la sua famiglia dalla California all’Arkansas, deciso a ritagliarsi la dura indipendenza di una vita da agricoltore negli Stati Uniti degli anni ’80. Sebbene Jacob veda l’Arkansas come una terra ricca di opportunità, il resto della sua famiglia è sconvolto da questo imprevisto trasferimento in un fazzoletto di terra nell’isolata regione dell’Ozark. L’arrivo dalla Corea della nonna, donna imprevedibile e singolare, stravolgerà ulteriormente la loro vita. I suoi modi bizzarri accenderanno la curiosità del nipotino David e accompagneranno la famiglia in un percorso di riscoperta dell’amore che li unisce.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 8,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00

 

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(senza nessun sovrapprezzo)

 

APPROFONDIMENTO
Federico Pontiggia per cinematografo.it

Come il Paese che lo ospita, il cinema statunitense si rinnova per accoglienza nel proprio corpo del corpo estraneo, per innesto: anziché pretendere di raccontare l’altro, fa sì che l’altro si possa raccontare, scoprendo quindi una comunanza di tensioni, desideri e, perché no, successo. Lee Isaac Chung tiene fede metaforica, e ideologica, al titolo che s’è scelto: minari è un’erba piccante coreana che diventa più rigogliosa nella sua seconda stagione di crescita, e così la seconda generazione, il regista in fondo, grazie al sacrificio dei genitori. Quante volte l’abbiamo già letta, vista, sentita questa storia? Appunto, ma anziché limitazione è un pregio: Minari scommette sull’originalità del racconto, ovvero l’empatia della scrittura, il respiro della partitura (anche musicale, ovvio), la sapienza del tratto, il guizzo della memoria. Ma forse, in fondo, anzi, nel profondo a farci innamorare di Minari è che dietro le sue buone maniere, dietro la scelta di aguzzare lo sguardo anziché alzare la voce è un film, e un’idea di mondo e di arte, che non abdica al conflitto, dell’Uomo contro la Natura (e lo Stato), dell’Uomo con la Donna, dei Vecchi con il Futuro, e dei Giovani con il Passato. E che prima di trovare un’acqua salvifica sa votarsi al fuoco purificatore, consapevole che non esista conforto senza contrasto, ripartenza senza terra bruciata, sintesi senza antitesi.
Minari è un grande film, perché ha scelto di essere anziché sembrare, di costruire anziché rimaneggiare. Ha rischiato, insomma, di raccontare ancora una volta una storia che conoscevamo.

 


/ CINEMA ore 16.00

GLORIA MUNDI

di Robert Guédiguian
con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin
genere: drammatico – durata: 107 minuti – produzione: Francia 2019

La storia di una famiglia fragile come un castello di carte in un presente senza via di scampo.

Premiato con la Coppa Volpi per la migliore attrice ad Ariane Ascaride all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Dopo aver scontato una lunga condanna, Daniel esce di prigione e torna a Marsiglia. Sylvie, la sua ex moglie, l’ha avvertito che è diventato nonno: Mathilda, la loro figlia, ha infatti dato alla luce Gloria. Il tempo è passato, e ognuno si è fatto o rifatto una vita. Andando a conoscere la bambina, Daniel scopre una famiglia che lotta in ogni modo per restare in piedi: quando un colpo del destino spezza questo fragile equilibrio Daniel farà di tutto per aiutarla.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 8,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00

 

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APPROFONDIMENTO
Paolo Mereghetti per corriere.it

Guédiguian torna a Marsiglia e ritrova il suo sguardo politico e pessimista sulla Francia di oggi. Soprattutto sul popolo che cerca di tirare avanti come può: pulizie notturne e autista di autobus i due maturi coniugi, lavori a termine e speculazioni sulla povertà degli altri per le due figlie e rispettivi compagni. Anche se poi la situazione inevitabilmente precipita. Adottando una visione cupa e realistica che ricorda Ken Loach, il regista francese scava come sempre dietro le apparenze, rivelando vecchi dolori e nuovi peccati. Finendo per riconoscere alle generazioni più anziane un rigore morale e una generosità umana (e politica) che i giovani, contagiati dal morbo del successo, non conoscono.

 


/ CINEMA ore 18.30

REGINE DEL CAMPO

di Mohamed Hamidi
con Kad Merad, Alban Ivanov, Céline Sallette, Sabrina Ouazani, Laure Calamy
genere: commedia – durata: 95 minuti – produzione: Francia 2020

Una commedia francese gentile che celebra la vita di provincia e ribalta generi e ruoli validi tanto nel calcio quanto nella vita.

Dopo una rissa, l’intera squadra di calcio di Clourrières è sospesa fino a fine stagione. Per salvare il piccolo club del Nord che rischia di scomparire, l’allenatore decide di formare una squadra composta esclusivamente da donne per giocare l’ultima partita del campionato. La proposta porterà scompiglio nella vita quotidiana della piccola comunità.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 8,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
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/ CINEMA ore 20.30
versione in lingua originale con sottotitoli in italiano

RIFKIN’S FESTIVAL

di Woody Allen
con Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel, Christoph Waltz, Elena Anaya, Sergi López
genere: commedia – durata: 92 minuti – produzione: Francia 2020

Tra sogni cinefili e ipocondrie reali. Il ritorno di Woody Allen è una riflessione su esistenza, amore e potere trasformativo del cinema.

Mort Rifkin è un ex professore e un fanatico di cinema sposato con Sue, addetta stampa di cinema. Il loro viaggio al Festival del cinema di San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di Sue con il giovane regista suo cliente Philippe oltrepassi la sfera professionale. Il viaggio è però per Mort anche un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo e per riflettere profondamente. Osservando la propria vita attraverso il prisma dei grandi capolavori cinematografici a cui è legato, Mort scopre una rinnovata speranza per il futuro.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
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APPROFONDIMENTO
Valerio Sammarco per cinematografo.it

Tra banalità assortite (l’esaltazione mediatica di un regista che fa film “contro la guerra”), cocktail insopportabili e quant’altro, Rifkin – dai gusti personali che spesso fanno sì che le persone si allontanino da lui – incomincia a sovrapporre alla realtà circostante situazioni oniriche che ricreano, di volta in volta, alcune delle sequenze dei capolavori che hanno segnato la sua esistenza. Da Quarto potere a Fino all’ultimo respiro, da Jules e Jim a L’angelo sterminatore, passando per Fellini e Bergman (Persona e Il settimo sigillo): è qui che il nostalgico divertissement di Allen trova la splendida sponda formale e in b/n nel lavoro di Vittorio Storaro (ancora una volta al suo fianco come direttore della fotografia), capace di trasformare di volta in volta i “film nel film” a seconda del contesto narrativo ed emotivo della vicenda. Rifkin sembra rinascere, il film paga un leggero dazio programmatico ma l’impianto generale non ne risente, anche grazie alla notevole verve dei suoi interpreti e dei dialoghi che ne caratterizzano ogni frammento. In ballo, come sempre del resto, c’è la riflessione esistenziale e amorosa di un uomo che, avanti con gli anni, finisce per scoprire una rinnovata speranza per il futuro. Anche grazie, soprattutto, all’irresistibile ultimo sogno-visione, quello in riva al mare con Christoph Waltz ad interpretare la Morte con scacchiera di bergmaniana memoria declinata però in chiave ancor più surreale e ironica. Perché sì, il potere trasformativo del cinema è ancora in grado di cambiare i film. E cambiarci la vita.