16.00, 17.45 e 19.30 Tutti pazzi a Tel Aviv / 21.30 Metti la nonna in freezer

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Mercoledì 22 Maggio


/ CINEMA ore 16.00, 17.45 e 19.30

Tutti pazzi a Tel Aviv (Tel Aviv On Fire)

di Sameh Zoabi
con Kais Nashif, Lubna Azabal, Yaniv Biton, Maisa Abd Elhadi, Nadim Sawalha, Salim Dau, Yousef ‘Joe’ Sweid, Amer Hlehel, Laëtitia Eïdo, Ashraf Farah
genere: commedia – durata: 100 minuti – produzione: Lussemburgo, Francia, Belgio, Israele 2018

Presentato nella sezione Orizzonti della 75. Mostra del Cinema di Venezia, Tel Aviv on Fire è un’intelligente commedia ambientata fra il set di una Soap Opera araba e la frontiera fra Gerusalemme e la Cisgiordania. Sameh Zoabi riesce a imbastire una storia che si lascia dietro i pregiudizi e si concentra invece sul progresso e sul futuro di una nazione frammentata e segnata da un odio secolare.
Sameh Zoabi, sceneggiatore e regista palestinese, già nei sui film precedenti, premiati in molti festival dal Sundance a Locarno, aveva cercato una chiave per raccontare il conflitto interno legato alla difficile condivisione dei territori con Israele.
Tel Aviv on Fire si affida ai toni del grottesco e alla leggerezza di una comicità parimenti intrisa di umorismo palestinese ed ebraico. La vicenda, quella di un aspirante sceneggiatore di una soap prodotta a Ramallah, ben si presta allo humour corrosivo che colpisce le caratteristiche entrambe le tradizioni. Salam, il protagonista, dovendo dar vita a un ebreo si fa aiutare da Assi, il capitano israeliano del posto di blocco che è costretto a passare ogni giorno.

Tra vivaci scambi di idee e humus condivisi, tra i due i punti di contatto si mostrano sempre più evidenti, anche quando litigano per quale piega far prendere alla soap. Fino al colpo di scena finale, che fa letteralmente saltare ogni barriera. E’ in questo senso particolarmente interessante che una parte dell’ambientazione sia proprio un posto di blocco, frontiera fisica culturale e mentale. Corrispettivo reale delle differenze che la soap fa rivivere sul set. La vita è un film, il finale è nelle mani degli uomini.
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Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00

 

Dalle 19.00 alle 21.00
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai nostri ragazzi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 21.30
Per la rassegna CIAK SUL LAVORO
La rassegna Ciak sul lavoro, giunta quest’anno alla 14ª edizione, è promossa da Filcams CGIL di Firenze e Toscana e organizzata e curata da Associazione Anémic.

Metti la nonna in freezer

Saranno presenti i registi

di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi
sceneggiatura Fabio Bonifacci
fotografia Valerio Azzali
musica Francesco Cerasi
con Fabio De Luigi, Miriam Leone, Barbara Bouchet, Maurizio Lombardi, Francesco di Leva, Lucia Ocone, Marina Rocco, Eros Pagni, Carlo De Ruggieri
Italia 2018, colore, 100 minuti

Claudia è una giovane restauratrice che lavora in proprio, con l’aiuto delle due amiche più care. Da mesi ha completato un grosso lavoro per la Sovrintendenza che però latita. I soldi non arrivano. L’unica entrata certa è la pensione della nonna. Che improvvisamente muore. Così, per evitare la bancarotta e sbarcare il lunario, nella mente di Claudia (e delle amiche) si fa strada un progetto (criminale ma salvifico) che profuma di truffa: surgelare il cadavere della vecchia per continuare ad incassare la pensione fino a quando l’amministrazione pubblica non avrà saldato il suo debito. Il piano funziona ma la situazione precipita. Anzi degenera in una mulinello di situazioni, imprevedibili e impreviste.

Una battaglia a suon di comicità, ai limiti dell’assurdo, fra equivoci e travestimenti, caratterizza questa commedia grottesca sulla difficoltà di tirare avanti ai tempi della crisi, una partitura scoppiettante dal retrogusto anglosassone, che nasce da una amara riflessione, calata però in un contesto squisitamente nostrano: la precarietà abbinata all’insolvenza dello Stato che rendono il welfare famigliare l’unica àncora di salvezza.
Si presenta come una irriverente black comedy, intrisa di sfumature romantiche (l’amore che sboccia sulla menzogna e il sotterfugio) questa opera prima di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, coppia di giovani registi poco più che trentenni e autori materani diventati famosi grazie ad alcuni video virali diffusi sul web e ai cortometraggi realizzati per Sky e Sabina Guzzanti. Una regia fresca, fluida e vivace, ricca di spunti e citazioni di matrice anglo-americana la loro, che asseconda la storia con uno sguardo originale, sostenuta da una sceneggiatura efficace e convincente, che non perde tempo, lasciando che ogni scena conduca alla successiva tra battute, humour nero e un filo di suspense che non guasta. Le regole del gioco entro le quali Metti la nonna in freezer si muove sono affidabili ed è il rispetto delle stesse da parte degli autori a garantirne la tenuta. E siccome lo spunto del film arriva da un reale fatto di cronaca, c’è anche spazio per leggere tra le righe che onestà e disonestà sono sempre in un equilibrio traballante. Magari all’origine non ci sono cattive intenzioni, perché qui siamo tra il popolo che tira avanti con uno stipendio e vorrebbe rigare dritto, ma non ce la fa e forse, congelare la defunta nonna tra i tortellini e la lasagna, è una truffa allo Stato meno grave di un politico che ruba. O delle banche che falliscono (pazienza per i risparmiatori) e che l’intervento statale dovrebbe risanare.
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Ingresso
Intero • € 4,00