15.00, 19.30 e 21.45 Little Sister / 17.15 Il labirinto del silenzio

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Sabato 23 Gennaio


/ CINEMA ore 15.00, 19.30 e 21.45

Little Sister

di Hirokazu Kore-Eda
Con Haruka Ayase, Masami Nagasawa, Kaho, Suzu Hirose, Ryo Kase
Titolo originale: Umimachi Diary
Drammatico, durata 128 min. – Giappone 2015

Dopo Like Father, Like Son (Premio della Giuria a Cannes) e Nobody Knows (Premio Miglior Attore a Cannes) Kore-Eda Hirokazu ritorna con un altro sensibile e poetico racconto di amore sui legami familiari.
Nella città balneare di Kamakura le tre sorelle Sachi, Yoshino e Chika perdono il loro padre. L’uomo aveva abbandonato la famiglia anni prima e si era rifatto una vita. Nel tragitto verso il funerale, infatti, le tre ragazze fanno la conoscenza della loro sorellastra, Suzu, una timida ragazza di 14 anni. Sachi, Yoshino e Chika invitano Suzu a vivere con loro, iniziando così una nuova e gioiosa avventura.

Dopo due padri e due figli, quattro sorelle: invertendo il genere degli addendi, il risultato cambia? Firmata con ‘Father and Son’ una delle pagine migliori del cinema Millennial, il giapponese Kore-eda Hirokazu declina la propria, libera versione di ‘Piccole donne crescono’ con ‘Little Sister’. (…) Dal manga di Akimi Yoshida, Kore-eda infila la camera tra tradizione e affrancamento, obbligo e libertà, lavorando d’empatia tra Kammerspiel e impressionismo: si sente l’eredità di Ozu, il gusto culinario di Tampopo (cibo in primo piano, dallo sgombro marinato alla grappa di prugne), ma manca la travolgente emozione, l’urgenza esistenziale e la necessità cinematografica di ‘Father and Son’.
“Sia chiaro, per il nostro cinema ‘Little Sister’ rimane la luna.”
(Federico Pontiggia, ‘Il Fatto Quotidiano’, 31 dicembre 2015)
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci UniCoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 17.15

Il labirinto del silenzio

Di Giulio Ricciarelli
Con Alexander Fehling, André Szymanski, Friederike Becht, Johannes Krisch, Hansi Jochmann
durata 124 min. – Germania 2014

Il Labirinto del Silenzio, la ricerca della verità nella Germania che voleva dimenticare Auschwitz

Ambientato nella Germania degli anni ’50, a più di dieci anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il film diretto e co-scritto da Giulio Ricciarelli, mette in scena la storia di un giovane pubblico ministero che decide di battersi in favore della verità, combattendo il negazionismo, contro ogni ostacolo immaginabile, in un sistema dove era più facile dimenticare che ricordare. Sullo sfondo di eventi realmente accaduti, quest’opera prima, in corsa per gli Oscar 2016, affronta con uno sguardo diverso gli anni del “boom economico”, nell’epoca dell’ottimismo sfrenato, in cui le persone volevano solo dimenticare il passato e guardare avanti. Un capitolo poco noto della storia della Germania, che cambiò radicalmente il modo in cui i tedeschi guardano al proprio passato.

Johann Radmann, interpretato da Alexander Fehling è stato recentemente nominato pm e come tutti i novizi, inizialmente dovrà occuparsi di casi minori, di scarso interesse. Fino al giorno in cui il giornalista Thomas Gnielka (André Szymanski) porterà alla sua attenzione un caso diverso, secondo il quale un suo amico avrebbe riconosciuto un’ex guardia di Auschwitz, ora insegnante. Nessuno avrà la voglia perseguire legalmente quest’uomo, tranne Radmann che, contro il volere del suo diretto superiore, inizia a esaminare il caso facendo luce su una rete di repressione e negazione fino a quel momento celata. Erano gli anni in cui la parola “Auschwitz” alcune persone non l’avevano nemmeno sentita nominare, altre invece volevano dimenticarla il più in fretta possibile. Radmann incontra solo ostacoli sul suo cammino, fatta eccezione per il pm generale, Fritz Bauer, a cui presta il volto Gert Voss, che appoggia la ricerca del suo giovane collega, con l’intento comune di riportare all’attenzione pubblica i crimini commessi nel campo di concentramento.

Durante il processo di Norimberga tenutosi solo cinque anni prima degli eventi raccontati nel film, erano stati processati 24 tra i maggiori capi nazisti: “Diversamente dai processi di Norimberga, i processi di Auschwitz sono ancora oggi ignoti alla maggioranza delle persone e in un certo senso, consideriamo il nostro lungometraggio come un mezzo per evitare che restino sconosciuti” ha raccontato il produttore Jakob Claussen. Una storia certamente complicata da raccontare, per la quale Ricciarelli, italiano di nascita naturalizzato tedesco, ha scelto toni a metà tra il film storico e il thriller e un cast d’eccezione in primis Fehling e Szymanski, a cui si affiancano giovani attori come Friederike Becht, Johannes Krisch e Johann von Bülow.
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci UniCoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00