17.00 The Dance of Reality / dalle 19.30 rassegna Divino Commedia

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divino-commedia_3nov2014

Lunedi 3 Novembre


/ CINEMA ore 17.00

The Dance of Reality (La danza della realtà)

Un film di Alejandro Jodorowsky
Con Alejandro Jodorowsky, Brontis Jodorowsky, Axel Jodorowsky, Adan Jodorowsky, Pamela Flores
Biografico, durata 130 min. Cile 2013

Il ritorno di Jodorowsky al cinema in un’odissea felliniana di splendidi eccessi.
Figlio di emigranti ebrei ucraini esiliati in Cile, Jodorowsky reimmagina la propria infanzia, conservando la verità dei personaggi ma trasponendo gli eventi in un universo poetico. In questa biografia immaginaria, Alejandrito cresce nella merceria “Ukrania” del padre, ateo e severissimo, che lo costringe a prove di resistenza fisica e coraggio eroico, mentre la madre, le cui parole escono sotto forma di canto, rappresenta un porto sicuro e sentimentale. Ma è proprio il padre, Jaime, il vero protagonista di questo poema epico che lo vede passare dallo stalinismo convinto alla fascinazione per il dittatore don Carlos Ibañez, che si era ripromesso di uccidere, fino alla redenzione e alla riscoperta di sé.
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop e correntisti Banca di Cambiano


/ RASSEGNA dalle ore 19.30

Divino Commedia – musica, parole e cinema attorno al vino

con il contributo della Camera di Commercio di Firenze

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ore 19.30
Valerio Aprea
legge “Gola” di Mattia Torre

“Gola” è un testo scritto da Mattia Torre in occasione della rassegna “Italia Oggi” proposta dal Piccolo Jovinelli di Roma nel 2006. Si chiedeva ad alcuni autori di scrivere un testo che in qualche modo riuscisse a fornire, per così dire, un’istantanea del paese. L’esilarante ritratto ‘gastronomico’ che ne è uscito, sembra aver colto nel segno molto più di quanto si potesse immaginare, restituendo un Italia dove a dispetto di qualunque sciagura, crisi, o recessione, il cibo è l’unico inamovibile pilastro che non può mai venir meno, l’unico vero patrimonio tutelato e intoccabile, in un paese dove “quello che ci logora non sono gli attentati, la mafia, i servizi deviati, quello che ci logora a noi è addentare un fiore di zucca fritto e non trovarci l’acciuga (…) Sono queste le cose che ci sfiniscono, il vino che sa di tappo, le linguine sciape, il riso scotto, ecco i disagi che se ripetuti possono farci scendere in piazza.

È l’Italia, questo grande paese a forma di spuntatura di maiale”.

Mattia Torre, sceneggiatore, autore teatrale e regista italiano, è co-sceneggiatore del film Piovono Mucche di Luca Vendruscolo. Nel 2003 il suo monologo In mezzo al mare con Valerio Aprea vince al Teatro Valle di Roma la rassegna “Attori in cerca d’autore”. Nel 2005 scrive e dirige il monologo teatrale Migliore, con Valerio Mastandrea. È autore del monologo breve Gola e dei corti teatrali Il figurante e Sopra di noi. È tra gli autori del programma Parla con me di Serena Dandini. Con Ciarrapico e Vendruscolo scrive la serie TV Buttafuori e, dal 2007, la prima, la seconda e la terza stagione di Boris, per Fox Italia. Con gli stessi autori, scrive e dirige Boris – il film. Nel 2011 scrive e mette in scena lo spettacolo teatrale 456 di cui realizza anche il sequel TV nel programma di Serena Dandini The Show must go off. Per Dalai editore ha pubblicato la raccolta di monologhi In mezzo al mare (2012). Nel 2013 scrive e dirige lo spettacolo teatrale “Qui e ora” con Mastandrea e Aprea.

Valerio Aprea è attore di teatro, cinema e tv, dove si segnala per la partecipazione a ‘Parla con me’ con Serena Dandini, ma soprattutto per l’interpretazione di uno degli ‘sceneggiatori’ della serie ‘Boris’. In teatro, dopo il monologo “In mezzo al mare” scritto e diretto da Mattia Torre, ha portato in scena la versione teatrale del successo letterario “Momenti di trascurabile felicità” di Francesco Piccolo. Insieme a Valerio Mastandrea interpreta poi ‘Qui e ora’, scritto e diretto dallo stesso Torre. Al cinema, è tra gli interpreti di “Boris. Il Film” di Torre-Ciarrapico-Vendruscolo, “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia” di Massimiliano Bruno, “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia con cui ottiene la candidatura al David di Donatello 2014 per il miglior attore non protagonista.

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ore 20.30
Paolo Pellegrini 
presenta il consorzio “Colli fiorentini”
assaggio vini

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ore 21.30
Proiezione “Smetto quando voglio”
partecipa l’attore Valerio Aprea. Presenta Claudio Carabba, critico cinematografico

Un film di Sydney Sibilia
Con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo
Commedia, durata 100 min – Italia 2013

Un tuffo vertiginoso nel cinema contemporaneo di genere in una commedia italiana d’esordio ai tempi della crisi.
Roma, i nostri tempi. A un ricercatore universitario viene negato il rinnovo dell’assegno di ricerca; ha 37 anni, una casa da pagare, una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici finiti per strada, stesso destino. Pietro Zinni, un chimico, non vuole fare la loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo il lavapiatti in un ristorante cinese, né il benzinaio per un gestore bengalese. Le sue qualifiche e il suo talento non possono essere buttati al vento. Si ingegna e scopre una possibilità ai limiti della legalità: sintetizza con l’aiuto di un suo amico chimico una nuova sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il lucro che ne derivano no. Ma fa lo stesso, i tempi sono questi. Pietro recluta così tutti i suoi amici accademici finiti in rovina, eccellenti latinisti, antropologi e quant’altro e mette su una banda. Lo scopo è fare i soldi e vedersi restituita un briciolo di dignità. Le cose poi prendono un’altra piega…

Sydney Sibilia, il regista, è un esordiente, giovane salernitano con in testa il sogno del cinema. Smetto quando voglio oltre ad essere un film che intercetta una condizione sociale diffusa, il precariato d’eccellenza, è anche un tuffo vertiginoso nel cinema contemporaneo di genere, soprattutto americano. Questa strana combinazione, ovvero una storia tipica della commedia italiana, certo rivista ai tempi della crisi, messa in scena come fosse un film hollywoodiano è il suo elemento di originalità.
Per essere all’altezza di questo mandato, ed evitare la figuraccia del “vorrei ma non posso”, Smetto quando voglio garantisce sin dalle prime inquadrature aeree su di una Roma notturna, che a momenti sembra la Los Angeles, una qualità rilevante. Parliamo della fotografia (una color correction tipo “flou pop”, acida e satura), degli effetti speciali (misurati), della regia fresca, del montaggio ritmato e vivace. C’è inoltre un lavoro piuttosto riuscito sui personaggi, ben caratterizzati, soprattutto quando si pesca nel coro, nella banda, nelle seconde linee.
Edoardo Leo, il protagonista, è trascinante, a volte troppo, mentre Valeria Solarino che interpreta la sua fidanzata fa non poca fatica a smussare i caratteri di un personaggio troppo rigido e monocorde. Tutto ben assortito, tranne che a un certo punto il film si ferma, galleggiando sicuro sulle sue premesse per trovare un’accelerazione finale fin troppo vigorosa. È un problema di sceneggiatura, probabilmente.
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Ingresso
Intero € 5,00