15.45 Boyhood / 18.30 Educazione affettiva / 19.30 Still Alice / 21.30 Anteprima: Life itself

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Mercoledì 4 Febbraio


/ CINEMA ore 15.45

Boyhood

Di Richard Linklater
Con Ethan Hawke, Patricia Arquette, Ellar Coltrane, Lorelei Linklater, Steven Chester Prince
Drammatico, durata 165 min – USA 2014

Boyhood colpisce, emoziona, commuove, diverte. Come il grande cinema riesce a fare.
Forse di più, come solo la vita può fare.

Recensire un film come Boyhood non è difficile, è piuttosto “overwhelming”, per prendere in prestito un termine dall’inglese. Si sente la responsabilità, e l’onore, di poter raccontare un’opera unica, un’esperienza cinematografica fuori dal comune, per concezione, produzione e realizzazione; un piccolo, grande capolavoro che conferma la capacità dell’autore nel mettere in scena l’autenticità e profondità della vita.
Perché questo è, senza mezzi termini, il nuovo film di Richard Linklater, giunto a dar lustro al concorso internazionale di Berlino 2014, dove è stato accolto dall’entusiasmo generale: un progetto che lascia un segno indelebile non solo sulla 64ma edizione del Festival tedesco, ma traccia una linea profonda nel panorama cinematografico contemporaneo.

Boyhood è la storia del piccolo Mason, che conosciamo all’inizio della sua esperienza scolastica ad Austin, in Texas, per seguirlo fino all’arrivo al college per iniziare un’altra, importante fase della sua vita. 
Dodici anni, dal 2002 ad oggi, in cui ne seguiamo la vita, reale nella sua normalità, e profondamente americana nel suo approccio alla famiglia: accanto ad una sorella fastidiosa, la piccola Samantha, e due genitori divorziati, vediamo Mason affrontare i problemi delle persone comuni, traslochi, i nuovi divorzi della madre, i primi amori, le delusioni ed i bulletti scolastici, le prime passioni e la predisposizione per la fotografia, e tutte quelle esperienze che pezzo dopo pezzo costruiscono il piccolo uomo che lascia la casa materna per iniziare la sua esperienza universitaria. 
Il tutto sviluppato in una sceneggiatura che accenna, suggerisce, evoca senza mai cedere alla tentazione di raccontare più del dovuto, con spaccati che sanno fluire morbidi ed esaurienti, a dispetto del (o forse proprio grazie al) non detto e dei salti temporali da un anno all’altro.
(Antonio Cuomo, Movieplayer.it)
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze


/ CINEMA ore 18.30

Educazione Affettiva

Di Federico Bondi e Clemente Bicocchi
DOC, durata 55 min – Italia 2013

Una quinta elementare è prossima alla fine dell’anno scolastico. Nel turbinio di emozioni provate, si fa silenziosamente strada anche un sentimento di paura per il futuro.
Sono gli ultimi giorni di scuola di una quinta elementare. Tutta la classe si domanda cosa succederà dopo. Tra le tante emozioni che si accavallano in questo momento emerge la paura del futuro. Soprattutto in Giulia, una bambina amata da tutti che si rifugia in un mondo fantastico che gli altri vorrebbero conoscere. Le sue emozioni e quelle dei compagni raccontano l’universo misterioso e puro di chi non è più bambino ma non ancora adolescente.

È un film sul pasaggio d’età e sulla crescita, “Educaziona Effettiva” di Federico Bondi e Clemente Bicocchi, girato nella Scuola-Città Pestalozzi di Firenze. Protagonisti sono i ragazzi di una quinta elementare, negli ultimi giorni di scuola, che si interrogano sul futuro, in un’età di passaggio non definita tra l’essere bambino ed il non essere adolescente.

Bondi e Bicocchi entrano in una scuola con le loro telecamere, raccontandola con gli occhi di chi la vive e costruisce giornalmente: gli alunni e gli insegnanti. Il loro sguardo si sofferma sulle emozioni, sui particolari, su quegli aspetti emotivi poco raccontati ma che condizionano la nostra vita fin dalla tenera età. C’è il racconto di tutto un universo da esplorare a partire dall’abbandono di un gruppo sociale chiuso come quello di una classe, per andare ad affrontare una nuova avventura con altri compagni verso un futuro indecifrabile e sconosciuto. Dal documentario emerge quella sensazione che gli eventi della vita devono portare l’uomo a “dover crescere per forza” a lasciare quello “status idilliaco” di bambino per porsi di fronte ai problemi della vita d’adulto…
(Simone Pinchiorri, Cinemaitaliano.info)
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Ingresso
Intero € 6,00 • Ridotto € 5,00 per soci Unicoop Firenze

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 11,00

 

/ CINEMA ore 19.30

Still Alice

Di Richard Glatzer, Wash Westmoreland
Con Julianne Moore, Kristen Stewart, Alec Baldwin, Kate Bosworth, Hunter Parrish
Drammatico, durata 99 min – USA 2014

Essere Alice, mente alla deriva
L’Alzheimer raccontato con delicatezza e dignità. Straordinaria Julianne Moore

Julianne Moore. Still Alice, diretto dalla coppia Richard Glatzer-Wash Westmoreland e presentato al Festival di Roma 2014, potrebbe essere riassunto nel nome della sua interprete principale. Il film, infatti, si regge sulle sue spalle, sul suo viso, sul suo sguardo perso ma deciso. Il film è suo, il film è lei. La pluricandidata al premio Oscar con questa sua ultima performance tocca i livelli – e forse li supera – di altre sue memorabili interpretazioni (Lontano dal Paradiso, Fine di una storia) regalandoci un personaggio di una verità assoluta e dai sentimenti autentici.

La Moore è la Alice del titolo, cinquant’anni, una notevole carriera universitaria, felicemente sposata e con tre figli ormai adulti, la cui vita perfetta viene stravolta dalla devastante notizia di una rara e precoce forma di Alzheimer. Il film è il racconto del decorso della malattia, concentrandosi tanto sulla figura della protagonista quanto su quelle dei suoi familiari. Un racconto privo di banalità e di cliché, che ha il pregio di non scivolare mai nel melenso e di lasciare la narrazione con i piedi ben saldi in un convincente realismo.

A rafforzare quest’ultimo è ovviamente la Moore, capace di non scadere in eccessi e di non rendere patetico in nessun momento la condizione psico-fisica del suo personaggio, ma ci mette del suo anche il resto del cast: Alec Baldwin porta sullo schermo con rara delicatezza la figura del marito diviso tra il dolore e la consapevolezza della necessità di andare avanti; ed inoltre, a sorprendere è Kristen Stewart, figlia “ribelle” che, confusa nella strada da intraprendere nella sua vita, trova l’unica certezza nell’amore per la sua famiglia.

A tratti il film sembra giocare in modo un po’ ricattatorio con lo spettatore, ma in realtà è solo una sensazione. Ciò che può risultare esagerato ed eccessivo, infatti, alla fine risulta funzionale al racconto e alla messa in scena, che non vuole in alcun modo rappresentare qualcosa di più grande della vita ma la vita stessa, con le sue imprevedibili contingenze, con i suoi ostacoli, le sue sofferenze, i suoi repentini cambi di rotta. Sicuramente Glatzer e Westmoreland non concedono grandi guizzi e si limitano ad una regia “artigianale”, ma questa impersonalità dello sguardo con cui fotografano il dolore ma anche la forza di Alice e della sua famiglia non solo contribuisce a non rendere Still Alice uno scontato film finalizzato alla lacrima facile, ma soprattutto dà la possibilità alla straordinaria Julianne Moore di brillare sullo schermo dalla prima all’ultima inquadratura. Di nomination ne ha avute già tante, ma questa volta l’Oscar, per lei, è davvero dietro l’angolo.
(Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net)
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze


/ CINEMA ore 21.30
Per la rassegna SEGNALATI DALLA CRITICA
Nel nome del cinema di passione e di ricerca, inquieto e indipendente, spesso poco difeso sul mercato… Riprendendo un lavoro iniziato nel decennio settanta, il Sindacato nazionale critici cinematografici (Sncci) segnala e promuove dal 2012 i film che gli sembrano più belli e significativi. Lo “Spazio Alfieri” propone una selezione (sette film) dall’ampia rosa, cominciando dalla prima italiana di Life Itself.

Life Itself

ANTEPRIMA / presenta Claudio Carabba
Un film di Steve James
Con Martin Scorsese, Werner Herzog, Roger Ebert, Errol Morris, Ava DuVernay
Documentario, durata 115 min – USA 2014

Life itself racconta la storia di Roger Ebert, una delle voci culturali più influenti d’America: dal premio Pulitzer, alla sua carriera di critico cinematografico, fino allo show televisivo e alla estenunate lotta contro il cancro che lo ha trasformato fisicamente e lo ha iconizzato, ulteriormente, a livello socio culturale.
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Ingresso
Intero € 6,00 • Ridotto € 5,00 per soci Unicoop Firenze
Abbonamento alla rassegna “Segnalati dalla critica” € 25,00
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Prossimi appuntamenti
Martedì 3 Marzo • MONSIEUR LAZHAR (2011) di Philippe Falardeau
Martedì 10 Marzo • ZERO DARK THIRTY (2012) di Kathryn Bigelow
Martedì 17 Marzo • LA VITA DI ADELE (2013)
Martedì 24 Marzo • NEBRASKA (2013) di Alexander Payne
Martedì 31 Marzo • IDA (2013) di Pawel Pawlikowski
Martedì 7 Aprile • I PONTI DI SARAJEVO (2014) di AA.VV. / TORNERANNO I PRATI (2014) di Ermanno Olmi