15.30 Il bambino con il pigiama a righe / 17.30 Dancing with Maria / 21.00 Fino a qui tutto bene / 22.15 Timbuktu

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Sabato 11 Aprile


/ CINEMA ore 15.30
Gli Spostati, in collaborazione con:
Spazio Alfieri – Quelli della Compagnia – SNCCI Gruppo toscano, presentano
IL SABATO DEI RAGAZZI

Il “diverso”
Sempre più nella società contemporanea il “diverso” è accanto a noi, che a nostra volta siamo “diversi” per genere, colore, religione, cultura, modi di vestire e di vivere. Se tutti siamo “diversi”, in fondo nessuno lo è. Si tratta di imparare a conoscersi e a rispettarsi, fin dai primi anni di scuola, senza pregiudizi. Anche il cinema può dare una mano.

Il bambino con il pigiama a righe – The Boy in the Striped Pyjamas

Di Mark Herman (Gb-Usa 2008 – col – 90’)
Con Asa Butterfield, David Thewlis, Jack Scanlon, Vera Farmiga

L’incontro tra il figlio di un gerarca nazista ed un bambino ebreo confinato in un lager. Il film non contrappone buoni e cattivi, bensì i mondi “diversi” di due bambini costretti a confrontarsi con una realtà che non capiscono ma che comunque finirà per unirli.

Tutti i film saranno introdotti da animatori o docenti di Scienze della Formazione.
A seguire “merendina” a cura dei ragazzi di Sipario.
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Ingresso
intero € 5,00 • Ridotto € 4,00 per ragazzi fino a 12 anni • Ridotto + merendina € 6.00


/ CINEMA ore 17.30

Dancing with Maria

Di Ivan Gergolet
Con Maria Fux, Martina Serban, Maria José Vexenat, Marcos Ruiz, Macarena Battista
Documentario, durata 75 min. – Italia, Argentina, Slovenia 2014

Gergolet racconta la danzatrice argentina Maria Fux e la sua casa-studio, dove la danza è intesa come “l’incontro di un essere con gli altri”
A più di 90 anni, con molte sfide e traguardi alle spalle, la celebre e affascinante danzatrice argentina Maria Fux non ha perso la vèrve e la grazia che ne hanno fatto una delle grandi stelle della danza. Nella sua casa-studio di Buenos Aires, Maria Fux ha una missione, quella di trasformare i limiti di ognuno in risorse con la danza e la simbiosi con la musica. Nei suoi corsi ballano insieme danzatori di qualsiasi condizione ed estrazione sociale, uomini e donne con malattie fisiche e mentali, tutti alla scoperta di se stessi e degli altri. Perché “la danza è l’incontro di un essere con gli altri”. L’incontro con l’energia e la danza di Maria cambiano la vita di chi l’incontra. Ora, dopo aver sperimentato e trasmesso agli altri per tutta una vita il suo metodo basato sulla percezione dei ritmi interni e sulla simbiosi con la musica, Maria Fux ha preso in consegna un’ultima allieva, forse la più difficile: se stessa.
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Ingresso
Intero € 6,00 • Ridotto € 5,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 21.00

Fino a qui tutto bene

Di Roan Johnson
Con Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Anna Bartolini.
Commedia, durata 80 min. – Italia 2014

Il regista e sceneggiatore, londinese di nascita e pisano di adozione aveva in mente una storia semplice, divertente, perfetta per essere interpretata da un piccolo gruppo di giovani attori come una moderna Armata Brancaleone

La storia parte dall’ultimo weekend di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto nella stessa casa, mangiando assieme, scontrandosi, innamorandosi e passando intere nottate sui libri, tra feste, gioie e dolori. Ma quel momento così divertente e allo stesso tempo protetto, sta per giungere al termine e i protagonisti dovranno assumersi le loro responsabilità.

Vincenzo, Paolo, Ilaria, Andrea e Francesca, interpretati rispettivamente da Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla e Melissa Anna Bartolini, prenderanno strade diverse, andando incontro a scelte che cambieranno quell’idilliaco equilibrio. Alcuni rimarranno nella propria città, altri sceglieranno di partire per lavorare all’estero.

Il film racconta proprio questo, gli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il momento probabilmente più bello e intenso della loro vita, che difficilmente dimenticheranno.

“Nel 2013, l’Università di Pisa mi chiese di fare un documentario e mi sono sorpreso ad ascoltare ragazzi che, anziché lamentarsi per la crisi, avevano un atteggiamento di sfida. Propensi a rilanciare, piuttosto che ad arrendersi. Per questo, quando ci è venuta l’idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portato a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto.” così Johnson ha raccontato il progetto, definendo il gruppo di amici e colleghi che hanno realizzato il film una moderna “Armata Brancaleone“. “Questo film sull’amicizia è stato fatto grazie agli amici, alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici. Gli attori dormivano nella casa in cui stavamo girando così da essere davvero coinquilini e questo clima ci ha fatto diventare i personaggi del film”.

Presentato alla nona edizione del Festival internazionale del film di Roma, questa innovativa avventura produttiva vanta anche l’amichevole partecipazione di Isabella Ragonese.
Aurelio Verità, Il Fatto Quotidiano
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 22.15

Timbuktu

Di Abderrahmane Sissako
Con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi
Titolo originale Le chagrin des oiseaux
Drammatico, durata 97 min. – Francia, Mauritania 2014

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. Presentato con successo in Concorso all’ultimo Festival di Cannes 2014, ha avuto l’onore di entrare nella cinquina per Miglior Film Straniero alla 87esima edizione degli Oscar in arrivo il prossimo 22 febbraio.

Se era già bello prima… ora Timbuktu sembra proprio il film del presente storico che stiamo vivendo. È ovvio che il pensiero andrà al califfato di Abu Bakr al-Baghdadi (ISIS) quando uscirete da questa storia bellissima sulla tolleranza religiosa di un Islam pacifico in contrasto con il fanatismo di fondamentalisti che nel film del regista proveniente dalla Mauritania Abderrahmane Sissako occupano fin dalla prima immagine la città di Timbuktu nel nord del Mali, in piena Africa Occidentale poco a sud dell’Algeria.

Nella realtà Timbuktu è stata liberata dai fondamentalisti nel 2013 grazie all’intervento del governo francese. Il film racconta di un tempo sospeso in cui questo gruppo di occupanti anche piuttosto maldestri e divisi tra loro (divertente la figura di quello incapace di rispettare i dogmi ed interessato molto di più al sesso di quello che vorrebbe far credere), sono pronti a prendere il controllo di una comunità pacifica divisa tra la totale indifferenza nei loro confronti e una sempre più evidente esasperazione per via di regole sempre più assurde da seguire (una donna protesterà per l’obbligo di mettersi dei guanti che a suo dire le impedirebbero di fare bene il suo lavoro).

Non lontani dalla città vivono il pastore Kidane con sua moglie Satima e la figlia Toya. Riusciranno a rimanere separati da quel fanatismo religioso sempre più invadente oppure anche loro avranno a che fare con quel gruppo di jihadisti a metà strada tra l’armata Brancaleone e la più spietata cellula jihadista (sono pronti a discutere per ore con l’Iman del luogo convinti che il Corano sia dalla loro parte). Nel frattempo… Kidane, Satima e Toya vivono sempre più nascosti nella loro oasi fuori dal tempo, tra chiacchiere, bevute, giochi e atti di generosità. Kidane stima il piccolo guardiano di buoi Issan al punto da volergli donare parte del suo bestiame.

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. C’è un’angoscia che cresce costante. Un senso della tragedia imminente. Eppure, il regista è bravissimo a inquadrare le crepe di umanità e buon senso anche tra i jihadisti apparentemente più duri e puri.
In edizione italiana il film sarà doppiato per tutte le parti in lingua bambara e berbero (il linguaggio degli autoctoni del Mali) mentre la parlata degli jihadisti (ovviamente l’arabo) manterrà l’originale con i sottotitoli in italiano.
Francesco Alò
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano